PALERMO – Un anno e due mesi di reclusione: questa la sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Palermo nei confronti di Francesco Scalia, l’ex Pip pluripregiudicato di 43 anni che lo scorso 24 maggio aveva preso parte agli scontri avvenuti coi carabinieri. Una vera e propria guerriglia che aveva preso vita davanti al Palazzo D’Orleans, in piazza Indipendenza.
Il 43enne finisce così agli arresti domiciliari: nel corso della protesta, quello che la polizia avrebbe rilevato è stato un ruolo attivo dell’ex Pip, specialmente nel corso della sassaiola contro i carabinieri in tenuta antisommossa. Quel giorno, i militari dell’Arma in borghese non avevano mai perso di vista Scalia. Ancora prima della sassaiola, i manifestanti avevano bloccato più volte la strada al traffico, ma anche lanciato rami di alberi e molotov, come la stessa polizia ha accertato.
Una situazione che era degenerata nel pomeriggio di quel giorno: l’incontro atteso per le 14 era infatti saltato e poi, intorno alle 19 era arrivata la notizia che il tavoloe ra stato revocato. Sono così stati dati alle fiamme dieci cassonetti per i rifiuti, divelti alcuni pali della segnaletica stradale. Circa duecento gli ex Pip che già dalle prime ore del mattino avevano stazionato davanti la sede della Regione contro il rischio di perdere il sussidio di disoccupazione:
La guerriglia urbana aveva mandato in tilt la circolazione lungo le strade circostanti, con tanto di esasperazione degli automobilisti e difficoltà di transito anche nell’area che conduce all’ospedale dei Bambini. Le immagini scattate dal personale della polizia Scientifica sul posto avevano immortalato proprio Francesco Scalia, successivamente individuato ed arrestato.
