CATANIA – Parte in Sicilia, coordinata dal Distretto Produttivo Agrumi dell’Isola, la campagna di divulgazione e prevenzione contro la minaccia del batterio Hlb, noto anche come “Citrus greening”, considerata la più grave emergenza fitosanitaria che minaccia l’agrumicoltura mondiale e che ha già distrutto milioni di piante in Paesi extra europei: dagli Stati Uniti (Florida, California) alla Cina e al Brasile, e che adesso ha puntato l’Europa. L’insetto-vettore che trasmette la malattia (batteri floematici delle specie di Candidatus Liberibacter spp) è già presente in Spagna, Portogallo ed in Israele, ma non ancora nel bacino mediterraneo.
“E’ possibile, però, che nel giro di qualche anno arrivi anche il batterio – avvertono gli organizzatori della campagna – ed è necessario non arrivare impreparati come accaduto con il virus Tristeza”. La campagna ha il sostegno, tra gli altri, delle organizzazioni di categoria Cia Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confcooperative Sicilia e Fruit Imprese Sicilia e la collaborazione dell’Università di Palermo, del Dipartimento Di Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente dell’Università di Catania, e del Servizio fitosanitario regionale e lotta all’agropirateria dell’Assessorato regionale.
La campagna di prevenzione partirà con la distribuzione dei manifesti informativi su tutto il territorio agrumetato a cura delle parti coinvolte nel progetto. “Un’operazione di sistema molto importante – ha sottolineato la presidente del distretto Federica Argentati – che mira da un lato a sensibilizzare i produttori sul pericolo che incombe sugli agrumeti siciliani senza tuttavia creare allarmismi e fornire informazioni utili; dall’altro a lanciare un appello ai governi regionale e nazionale per predisporre immediatamente un piano di contingenza contro l’Hlb, come se fosse un piano pandemico, ascoltando la ricerca da un lato, e le imprese dall’altro”.