Dottorati di ricerca, Vagliasindi:| "Sistema di accesso scandaloso" - Live Sicilia

Dottorati di ricerca, Vagliasindi:| “Sistema di accesso scandaloso”

Il presidente dell'Ugipi commenta le lettere inviate a LiveSiciliaCatania sui criteri di valutazione per l'accesso agli esami di dottorato. "Siamo dinanzi ad un copione che si ripete. L’anno scorso – dichiara - avevamo già segnalato specifiche perplessità"

UNIONE GIOVANI PROFESSIONISTI
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CATANIA – Sembra quasi si stia scoperchiando il vaso di Pandora. Dopo la segnalazione della studentessa autrice con toni di delusione di una lettera nella quale, forse invano, dove finiscano e, ancor prima, a cosa servano, i 100 euro versati per <presentare istanza pubblicata>, è la volta di una collega universitaria catanese, impegnata durante le selezione del 29 ciclo del dottorato di ricerca. Il mistero si infittisce ma la speranza (l’unica che morirà per ultima) che si possa far luce su tale vicenda alimenta i tanti giovani siciliani accomunati dal desiderio di realizzare il loro sogno professionale.

Non ci si vuole arrendere – e giustamente – all’idea che i concorsi abbiano già un nome e cognome senza necessità di procedere a esami, prove, momenti di stress e tensione. “Coloro che si lavano le mani – dichiarava la studentessa – di fronte ad una situazione così aberrante, anche se non si calano personalmente nella cloaca maleodorante, sono rei come chi perpetra una simile meschinità, perché con il silenzio e le spallucce alzate si rendono complici di questo perverso meccanismo, lo avallano consentendo che vengano esclusi, sempre e comunque, quei meritevoli senza santi in paradiso a cui votarsi”.

Si fa sentire anche il vice presidente nazionale e portavoce dell’Unione Giovani Professionisti Italiani, Ettore Vagliasindi, che commenta la lettera presentata dalla studentessa. Parole di rabbia ed amarezza dinnanzi alla denuncia della giovane laureata. “L’attuale sistema di selezione per l’accesso ai dottorati di ricerca è scandaloso. E ciò che deve far riflettere è che siamo dinanzi ad un copione che si ripete. L’anno scorso – continua – l’Ugipi aveva segnalato specifiche perplessità all’allora Rettore Recca, il quale prontamente aveva invitato i docenti delle commissioni d’esame a rispettare canoni di responsabilità e trasparenza”.

Parole al vento, stando ai fatti. Siamo bravi a far nostre le cattive abitudini, manifestando, viceversa ritrosia all’assunzione di atteggiamenti virtuosi e lodevoli. Classifiche alla mano, si ricordi, l’ateneo catanese scivola in basso verso posizioni marginali. Ed è un peccato se si considera il profondo respiro che da sempre ha caratterizzato le nostre facoltà. Occorre rompere con il passato ancora ben radicato, ahimè, per dare una risposta concreta agli studenti e per garantire la credibilità dell’università catanese nel suo complesso.

“La qualità della ricerca – conclude Vagliasindi – attraverso la selezione corretta di giovani menti, è condizione imprescindibile per un serio percorso di rinnovamento della nostra stessa città. Senza compromessi e senza scendere a patti. Compatti possiamo vincere per garantire un nostro diritto”.


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