Un piccolo Dizionario filosofico siciliano. È quel che, un po’ per volta, stiamo costruendo, partendo da alcune espressioni dialettali che ci conducono alla scoperta di un codice tutto nostro: una sorta di filosofia sicula della lentezza, soggetta ad un deperimento rapido e forse inarrestabile. L’uso del dialetto è in calo, e certe sottigliezze sfuggono ai più. Certo, non abbiamo troppe pretese: non intendiamo sostituirci agli storici della lingua, ai filologi. Su Facebook ne discute già il gruppo “Filosofia Sicula”.
Qui, su LIVESICILIA, lo fanno tutti i lettori. Con un po’ d’ironia.
Abbiamo già esaminato alcune voci. Abbuttarisi, Accura, Affirrarisi, Allafannarisi, Allazzari, Annacarisi, Annagghiari, Annigghiarisi, Attrivitu, Allistirisi, Arrunzari, Attamaticatu, Ammiscarisi, Arricriarisi, Abbunnapaisi, Abbanniàri, Allicchitarisi, Arriminarisi, Babbiàri, Baccagghiàri, Baccariàri, Binignàri, Blandura, Bonarmuzza, Bottarisàli, Bracchiàri, Bramorìa, Buffuniàri, Bunàca, Cabbasisi, Catuniàri, Chicchiàri, Cutùgnu, Cunzòlu, Cutiddiàta, Cutturiàri, Decullìsta, Disària, Disanuràtu, Disputatìvu Distìnu, Di supra.
Da oggi, e per un’intera settimana, proponiamo altre voci.
La prima voce da esaminare è Drittu. Si accettano definizioni non superiori a tre righe.
La seconda voce da esaminare è Fangu. Si accettano definizioni non superiori a tre righe.
La terza voce da esaminare è Fetu. Si accettano definizioni non superiori a tre righe
cunsòlu: pranzo che si prepara per consolare le persone colpite da un grave lutto famigliare da parte delle persone più intime
cutiddiata: coltellata o anche sfida a coltello
cutturiari: cuocere a lungo a fuoco lento
Cutturiari = infastidire,pressare su qualcosa x ottenere
Conzòlu (o conzulu in Provincia): In caso di lutto é il pasto peparato dai vicini di casa consistente in cibi facilmente deglutibili come pastina e polpette in brodo, in quantità sufficiente per tutti i parenti del morto.
Cutiddiata: escluderei il significato di coltellata, più legata alla parola Cutiddata. La cutiddiata rappresenterebbe invece l’azione di due opposte fazioni che, armate di coltello, si fronteggiano in una “sciarra”.
Cutturiari: anch’io come Francy ritengo appropriato il significato di infastidire e pressare. Aggiungo solo che il cutturiatore é uno che la smette solo a risultato ottenuto.
Ciao Davide
Esprimo anch’io le mie opinioni.
Il cunzòlu è un intero abbecedario gastronomico, che varia non di paese in paese ma di quartiere in quartiere, e scava nel Mito e nel Rito. Si mangia con il morto accanto. Il cunzòlu si porta e si riceve. E’ assistenza e condivisione. Tante cose, e tutte insieme.
La cutiddìata è quel che è: ma dirla così, è quasi ridimensionarla, prenderne le distanze, farsi superiori strizzando l’occhio all’interlocutore.
Nell’atto del cutturiàri c’è anche un’ostinazione dissimulata: cutturìa chi insiste “con le buone”, blandisce e rompe i cosiddetti, accarezza e frantuma. La cosiddetta “minutidda”. Ciao a tutti.
cunzòlu: da consolare. dacci cunsòlu a du poviru cristu
Cutiddiàta:da accoltellata. a puvirazza era tutta cutiddiàta
Cutturiari: da insistenza per sapere qualcosa. lassilu stari nu cutturiari chiù. tantu u cutturiaru chi a fine un cia fici chiù e parlau
Concordo pienamente con i significati più o meno estesi di “cunzòlu”, similmente a “cunsulatu”, versione estesa dello stesso vocabolo.
Per “cutiddiata” sarei propenso ad accettare la tesi del contendere tra più fazioni, composte da più individui, intesa come “sfida collettiva con armi da taglio”, o, più propriamente, “sfida da veri uomini”, con arma tipica (coltello, ndr).
Per la parola “cutturiari”, concordo nel tradurre il significato in “infastidire”, con l’estensione profonda di “cottura a fuoco lento prolungata”, ossia fino raggiungere lo scopo (ottima cottura) o non raggiungerlo affatto (bruciare la pietanza), legata alle reazioni possibili. 🙂