Due cuori e una capanna (in riva al mare) | Il "Lauria" ammette una coppia di donne - Live Sicilia

Due cuori e una capanna (in riva al mare) | Il “Lauria” ammette una coppia di donne

Il circolo "Lauria" - tra i più importanti e antichi della Sicilia - ammette una coppia di donne tra i soci. Una novità. Di quelle piccole novità che cambiano il costume, piano piano.

PALERMO- Certe volte, una goccia di pioggia – dice il saggio – crea più inondazione di un giorno intero di tempesta. Una coppia di donne, coppia nel senso dell’amore che le unisce, è entrata a far parte del “Lauria” il Circolo Canottieri più esclusivo e tradizionale di Palermo, immerso nel borgo di Mondello, a due passi dal regno del mare. Parrebbe quasi niente. Una decalcomania dell’ovvia rivoluzione in termini di costume, un grazioso ornamento floreale sulla strada dell’eguaglianza. Ma sono proprio storie come questa, vicende che appartengono più al piccolo libro delle biografie minute che al volume sconfinato della cronaca dell’eccellenza, a tracciare una direzione, una rotta, verso una stella polare ancora lontana.

In un mondo normale, di tranquilla convivenza, la notizia non sarebbe appunto una notizia, solo una notazione marginale. Invece qui e ora è il soffio di vento che precede il fischio forte. C’è un dibattito feroce in corso, tra progressismo e restaurazione. In ambito di questione omosessuale siamo tutti prodighi di tolleranza, a parole, concediamo a piene mani in pubblico ciò che in privato resta dietro una porta chiusa di diffidenza e malignità. Ed è proprio il mutamento nel costume privatissimo di un’associazione coraggiosa a spostare in avanti le lancette, sul confine delle regole che consideriamo socialmente accettabili.
Un club di marinai antichissimo, che in altri anni non avrebbe concesso l’ingresso nemmeno a una donna sola, spalanca le porte a una concezione diversa della coabitazione: è uno specchio che riflette una dimensione allargata e diversa di affetti e sentimenti.

E non è nemmeno una sorpresa. Andrea Vitale, il presidente del club, non conferma e non smentisce, per ossequio alla privacy, una novità che è stata già raccontata sui social network. Dice una cosa importante, però: “Il nostro statuto prevede una scelta del genere sulle coppie di fatto. Se un nuovo iscritto fa parte dello stato di famiglia di un nostro socio da almeno tre anni allora può avanzare giustamente la propria candidatura”. Il termine famiglia è usato in un modo dirompente. “Famiglia” come “Casa” escono da scenari di clava e focolare. Fanno parte della famiglia, e dunque di te, coloro che ami e con cui sviluppi rapporti durevoli. La casa è il luogo in cui i legami vengono vissuti, qualificati dai sorrisi, dagli abbracci, dalle parole e dalle carezze, più che dal sesso.

Chissà cosa ne penserà l’anima di Ignazio Florio che fondò il club nel 1902 e costruì la sua fortuna con spirito libero e imprenditoriale. Si sa che le immense ricchezze nascono da un primo passo, da una pietra iniziale. Come il patrimonio di garbo e intelligenza appena fiorito al “Lauria”, sul lungomare di Mondello. Certi tesori si conteggiano col tintinnio delle monete sonanti. Per altri, basta un soffio di vento.

(ha collaborato Salvatore Peri)


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