Edili, protesta in cinque mosse | E' guerra tra Ance e Regione - Live Sicilia

Edili, protesta in cinque mosse | E’ guerra tra Ance e Regione

È scontro aperto tra gli edili siciliani e la Regione siciliana. Dopo aver annunciato lo stop dei cantieri di opere pubbliche a partire da novembre e l'avvio della cassa integrazione per il personale, l'Ance Sicilia, guidata da Salvo Ferlito, ha rilanciato chiedendo il commissariamento della Regione al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E oggi, in una nota, ha comunicato il dettaglio della protesta.

ECCO IL DETTAGLIO DELLA PROTESTA
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PALERMO – È scontro aperto tra gli edili siciliani e la Regione siciliana. Dopo aver annunciato lo stop dei cantieri di opere pubbliche a partire da novembre e l’avvio della cassa integrazione per il personale, l’Ance Sicilia, guidata da Salvo Ferlito, ha rilanciato chiedendo il commissariamento della Regione al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E oggi, in una nota, ha comunicato il dettaglio della protesta. “A fronte della pesantissima crisi che coinvolge tutto il sistema delle opere pubbliche nella Regione siciliana ed a causa del noto e manifesto dissesto della Regione e dell’ormai generalizzato arresto dei pagamenti alle imprese edili (1,5 miliardi) – si legge nel comunicato – l’Ance Sicilia, supportata da Ance nazionale, intende denunciare la gravissima situazione in atto, preannunciando le azioni che saranno poste in essere”.

Quindi descrive i cinque step: 1) sospendere tutti i cantieri in corso (circa 500 per oltre 40.000 addetti) ai sensi degli articoli 1460 e 1461 C.C. secondo cui “ciascun contraente può sospendere l’esecuzione della propria prestazione se le condizioni patrimoniali dell’altro sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento della controprestazione”; 2) invocare la causa di forza maggiore secondo cui “ogni forza del mondo esterno che determina in modo necessario ed inevitabile il comportamento del soggetto” è tale da consentire il fermo dei cantieri; 3) chiedere lo stato di crisi del settore edile della Regione siciliana, anche sulla base dei criteri per l’accesso al Fondo europeo Feg che sostiene i comparti industriali colpiti da eccezionali congiunture negative; 4) promuovere tutte le azioni atte a far dichiarare lo stato di dissesto della Regione siciliana, con conseguente commissariamento della stessa.

“Il debito complessivo dell’assessorato, certificato da gennaio ad oggi – denunciano gli edili – è di 671 milioni, di cui 262 per il trasporto locale e 409 per infrastrutture realizzate. La spesa autorizzata per pagare questi debiti, con i 45 milioni appena assegnati, sale dai 333 milioni di agosto a 378 milioni, poco più del 50% del dovuto, mentre nel 2011 l’assessorato aveva onorato quasi il 100% degli impegni”.


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