PALERMO – La vera novità sarà il “tagliando antifrode”. Il Rosatellum, con cui gli italiani andranno alle urne domenica, varerà la lotta al controllo del voto. Le modifiche approvate dal Parlamento alla legge elettorale, infatti, hanno introdotto un sistema che permetterà di verificare che la tessera consegnata prima dell’ingresso in cabina sia la stessa che l’elettore si appresta a inserire nell’urna: un ulteriore passaggio che scongiurerà l’ingresso di schede già votate dall’esterno, ma che comporterà anche un allungamento delle operazioni di voto.
IL TAGLIANDO ANTIFRODE – Ogni scheda, sia per la Camera che per il Senato, prima della consegna all’elettore “deve” essere dotata di un tagliando rimovibile con un codice progressivo alfanumerico generato in serie e proveniente da una bobina con dei bollini adesivi che verrà consegnata ai componenti del seggio. Dopo che l’elettore ha votato e restituito la scheda al presidente del seggio, l’appendice con il tagliando viene staccata e conservata: a questo punto i componenti del seggio controllano che il numero progressivo sia lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda sul registro elettorale. Dopo questa verifica il presidente può inserire la scheda stessa nell’urna. Una novità con cui faranno i conti presidenti di seggio ma anche gli stessi elettori: complessivamente i cittadini italiani aventi diritto al voto sono oltre 51 milioni. Sul totale, oltre quattro milioni sono residenti all’estero. Secondo i dati del ministero dell’Interno, inoltre, i giovani alla prima espressione di voto sono oltre 500mila. Si voterà dalle 7 alle 23.
LA LEGGE ELETTORALE – Il Rosatellum prevede che due terzi dei parlamentari vengano eletti con il sistema proporzionale, in base ai voti raccolti dalle singole liste e seguendo l’ordine dei nomi sulla scheda, e un terzo con il maggioritario che vedrà scontri diretti tra singoli candidati nei vari collegi uninominali.
Alla Camera sono previsti 232 collegi uninominali e gli altri 386 seggi sono ripartiti con il proporzionale, a cui vanno aggiunti gli altri 12 seggi nelle circoscrizioni estere.
Al Senato, invece, i collegi uninominali sono 102 e 207 i plurinominali, oltre ai sei seggi degli eletti all’estero.
La Sicilia darà al nuovo Parlamento 52 deputati e 25 senatori. Nei collegi uninominali verranno eletti 19 deputati e nove senatori, mentre i restanti 33 seggi di Montecitorio e 16 di Palazzo Madama verranno distribuiti con il proporzionale. Il Rosatellum bis prevede anche una soglia di sbarramento per la quota proporzionale alla Camera e al Senato, da calcolare su base nazionale. I partiti che si presentano al voto in solitaria dovranno raggiungere il 3% per trovare posto nel nuovo Parlamento, mentre per le coalizioni la quota si alza al 10%: in quest’ultimo caso i voti delle liste collegate che non raggiungono il 3%, ma che superano l’1%, vengono assegnati alla coalizione.
LE SCHEDE – Le schede elettorali che verranno consegnate all’elettore rispecchieranno il sistema votato dal Parlamento, con una parte dedicata al proporzionale e una al maggioritario. Gli elettori che avranno compiuto i 25 anni di età riceveranno la scheda gialla per il Senato e quella rosa per la Camera, mentre sotto quella soglia di età si avrà diritto al voto soltanto per l’assemblea di Montecitorio. Le schede contengono il nome del candidato nel collegio uninominale nel rettangolo posto in alto. Nella parte sottostante, dedicata ai collegi plurinominali, sono riportati il simbolo di ciascuna lista o della coalizione di liste collegate al candidato del collegio uninominale. Accanto ai simboli delle liste sono riportati i nomi dei candidati per i collegi plurinominali.
COME SI VOTA – Sono due le modalità possibili: si può segnare la fatidica ‘X’ soltanto sul candidato del collegio uninominale, estendendo in questo modo il voto alle liste collegate per il plurinominale in misura proporzionale ai voti raccolti nel collegio da ogni singola lista; una seconda modalità prevede il segno sulla lista prescelta, con il voto che in questo caso si estende anche al candidato uninominale collegato. Il voto è valido anche se viene apposto un segno sul candidato uninominale e su una delle liste a lui collegate. Si tratta di elezioni senza il voto di preferenza quindi non è prevista l’indicazione di un candidato dei listini riportati accanto ai simboli delle liste: eventuali segni sui nomi nell’elenco della quota “proporzionale” potrebbero causare l’annullamento della scheda. Non è previsto il voto disgiunto, cioè l’espressione della preferenza per un candidato uninominale e per una lista non collegata a quest’ultimo.