Elezioni e nomine nelle Ipab Furia Udc su Scavone

Elezioni e nomine nelle Ipab|Furia Udc su Scavone

Polemica nella coalizione di Musumeci. La capogruppo dei centristi Lo Curto: "L'assessore fa campagna elettorale"

PALERMO – Tensione nella coalizione che sostiene Nello Musumeci all’Ars. A dieci giorni dalle elezioni amministrative la capogruppo Udc Eleonora Lo Curto sbotta contro l’assessore alle Politiche sociali Antonio Scavone e lo accusa apertamente di “fare campagna elettorale con le nomine nelle Ipab trapanesi”.

Una delle nomine che non sono andate giù a Lo Curto è quella di Maurizio Norrito alla guida dalla casa di riposo ‘Maria Addolorata’ di Santa Ninfa, o peggio ancora “il benservito senza neanche un preavviso”, come spiega la capogruppo Udc, al precedente commissario della struttura Pietro Mirrione. Per Norrito, nominato il 31 agosto, non si tratta del primo incarico di questo tipo: nel 2019 era stato designato commissario straordinario presso l’Opera Pia Giovanni XXIII di Marsala.

“Scavone, in piena campagna elettorale per le Amministrative, sta sostituendo senza alcuna motivazione diversi commissari delle Ipab nella provincia di Trapani che hanno risanato situazioni debitorie davvero incredibili”, annota Lo Curto secondo cui “è del tutto evidente che l’azione dell’assessore sia finalizzata a recare vantaggio a qualche soggetto politico impegnato nelle competizioni elettorali”.

Per la capogruppo Udc “tutto ciò è a dir poco squallido” e da qui l’invito a Scavone “a fermarsi”: qualora ciò non avvenisse dai banchi dei centristi è già pronta una interrogazione parlamentare all’Ars per l’assessore. “La mia non è una difesa di parte ma è incontestabile che Mirrione abbia risollevato le sorti di una Ipab che al suo arrivo faceva i conti con debiti per oltre due milioni di euro – osserva Lo Curto -. Siamo davanti a un disegno molto preciso, quello di entrare a gamba tesa sulla campagna elettorale ma non posso accettare che tutto ciò venga fatto a danno di chi ha lavorato bene e con dedizione”.

La replica di Scavone

Ecco la replica dell’assessore Scavone in una nota: “L’on. Lo Curto, con una nota diffusa sulla stampa, ancorché successivamente corretta e rivista con comunicato stampa della stessa Deputata nella qualità di Capo-gruppo UDC in Assemblea Regionale, affermava ‘e ancora è del tutto evidente che l’azione dell’assessore sia finalizzata a recare vantaggio a qualche soggetto politico impegnato nelle competizioni elettorali’. Le dichiarazioni dell’on. Lo Curto, per quanto ridimensionate nel tono e nella valutazione delle qualità personali dello scrivente, possono indurre nell’opinione pubblica opinioni infondate sul piano della qualità e della correttezza giuridica dell’operato amministrativo dell’Assessorato e si espongono al rischio di valutazioni non solo politiche del comportamento della stessa Deputata. Le affermazioni sui provvedimenti di nomina di Amministratori di varie II.PP.AA.BB. da parte dell’Asessorato e, in particolare, del Commissario straordinario dell’IPAB Casa di Riposo Maria Addolorata di Santa Ninfa (DA 77 GAB del 31.08.2020 Nomina Commissario Straordinario IPAB), costituiscono una valutazione gravemente distorta di atti che sono stati necessitati da decadenza di Organi per maturazione del termine del mandato, nonché per intervenuta impossibilità (per sentenza della Corte Costituzionale) di conseguire gli obiettivi posti dal precedente provvedimento di proroga (come nel caso di interesse dell’on. Lo Curto) o per perdita dei requisiti previsti dalla L. R. S. 15 del 7 luglio 2020 (alla cui approvazione ha partecipato la stessa Deputata). Il procedimento di formazione degli atti segnalati dall’on. Lo Curto è stato avviato con nota 2420 Gab. Del 10 luglio 2020 e non potevano essere rinviati se non correndo, questa volta veramente, il rischio di mantenere in funzione Organi amministrativi delegittimati in fase elettorale. Le dichiarazioni dell’on. Lo Curto, che rischiano di travalicare i limiti dell’ordinaria e corretta critica politica, sono destituite di ogni fondamento giuridico, esprimono gravi ed erronee valutazioni sulle motivazioni del provvedimento adottato, se non corrette e smentite nel contenuto giuridicamente rilevante (e non solo nel tono politico e personale) dovranno essere considerate, anche, sul piano della loro rilevanza giuridica, sia per quanto attiene alla loro intrinseca correttezza e necessità sia per quanto attiene alle ingiustificate illazioni sulla valenza strumentale degli stessi atti”.


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