Elezioni città metropolitana | Caputo: "Scelta Bianco non mi piace" - Live Sicilia

Elezioni città metropolitana | Caputo: “Scelta Bianco non mi piace”

Il sindaco di Belpasso, che ha da poco lanciato il progetto politico Rete Comune, mette in agenda la propria candidatura: "Se ci saranno le condizioni, lo farò"

CATANIA – Si tratta del caso politico del momento. La Rete Comune lanciata dal sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, apre nuovi scenari sul territorio dell’ex Provincia regionale. Per non sbagliare, qualcuno, intanto, comincia a pensarci sopra. E seriamente, pure. Il primo a rispondere, infatti, è Filippo Privitera, primo cittadino di Camporotondo Etneo. “Vogliamo mettere assieme tutti quegli amministratori della provincia che non sono attualmente collegati ad alcun partito, onorevole o compagnia bella”, è quanto riferisce a Live Sicilia lo stesso Caputo. Che stia fondando un nuovo partito, il sindaco del comune pedemontano – almeno per ora – lo nega a tutta prima: “Nulla di elettorale, si fidi. Vogliamo essere un movimento di amministratori che vogliono fare un’azione virtuosa. Questo per l’oggi; domani si vedrà”.

Appunto. Quanto dice ricorda tantissimo gli anni Novanta e l’esperimento del partito dei sindaci.

Guardo infatti a quel modello. Ma è prematuro parlarne e soprattutto non credo di avere la caratura personale per occuparmene.

Modestia?

No, pragmatismo: così devono ragionare gli amministratori. Vede, ci sono problemi che si ripropongono costantemente. Penso ai rifiuti. Il piano regionale sta creando dei danni allucinanti, collegati alla sua attuazione e alla sua riforma. Dopo tra anni dall’insediamento del governo Crocetta, siamo fermi al palo.

Ci faccia capire.

Proprio oggi, ho avuto l’autorizzazione a conferire il mio umido nella piattaforma. Nonostante da noi ci sia il porta a porta, paradossalmente la frazione umida va in discarica. E non è colpa nostra, ma attualmente mancano le piattaforme pubbliche, mentre quelle private sono insufficienti.

Fra pochi mesi si andrà al voto per il sindaco metropolitano, come vi state organizzando?

Purtroppo dobbiamo votare questo nuovo assetto…

Purtroppo? Cos’è che non la convince?

È impossibile che un organismo di tale importanza sia votato dai soli sindaci e consiglieri comunali. Il rischio è votare cariche che piacciono esclusivamente ai partiti ed eleggere figure figlie degli accordi tra i vari onorevoli.

Avrebbe voluto un’elezione di primo livello, com’era per il presidente della Provincia?

Avrei voluto le elezioni, sì. Le cariche pubbliche devono essere elettive. Altrimenti non ci può essere buona politica. Non siamo più ai tempi delle aristocrazie.

Lei parla dei partiti. Facendo una calcolo veloce, oggi, la maggior parte dei sindaci è prossima all’area del centrosinistra. Non è naturale che il sindaco metropolitano sia del Pd?

Il prossimo sindaco è già sulla carta un democratico. E penso che sarà Enzo Bianco. Ma è una scelta che non mi piace, che contesto e se ci saranno le condizioni mi metterò di traverso, sostenendo una candidatura alternativa. Non mi appiattirò a questa logica.

Perché Bianco non le piace?

Il problema non riguarda il personaggio, ma il ruolo che ricopre. A mio avviso il sindaco metropolitano non può essere quello della città di Catania. Il rischio è palese, quello cioè che la politica del nuovo ente sia condizionata dalla vita del grosso centro. In quel caso, gli interessi in campo sarebbero fin troppo convergenti.

Quindi…

Noi eravamo abituati ad avere un presidente che rappresentava tutta la Provincia e oggi penso che questo spazio territoriale debba essere gestito dal sindaco di un comune minore. Il sindaco di Catania, lo ripeto, non è in grado di rappresentare tutti.

Lei si candiderebbe?

Se ci saranno le condizioni, lo farò. Anche perché, se entriamo nei temi specifici, e parlo dei rifiuti, da chi mi devo fare rappresentare, da un sindaco che nella sua città è riuscito a far partire la differenziata solo al 10-12%? Qui a Belpasso siamo al 50% , così come in buona parte dei comuni etnei.


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