Mannino e Nuti 'spine' del M5s | Fronda degli ex contro Cancelleri - Live Sicilia

Mannino e Nuti ‘spine’ del M5s | Fronda degli ex contro Cancelleri

I deputati ex M5s Giulia Di Vita, Claudia Mannino e Riccardo Nuti

Le frasi sull'abusivismo "di necessità" provocano la reazione degli ex grillini. La deputata: "Non voterò il candidato governatore del Movimento".

Le Regionali
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PALERMO – C’è Claudia Mannino, che ha deciso di rompere il suo silenzio dopo avere ascoltato in Tv il candidato governatore Giancarlo Cancelleri parlare di “abusivismo di necessità” e che ora rivela: “Non lo voterò”. C’è Riccardo Nuti, che commentando le liti tra i partiti in Sicilia si chiede se questi abbiano “infiltrato così tanto” il Movimento cinque stelle per potersi permettere la sconfitta nelle urne del 5 novembre. Con i sondaggi che sorridono al leader del M5s all’Ars, e il vento in poppa della disorganizzazione regnante negli altri partiti, le ‘spine’ per i grillini di Sicilia arrivano dai compagni di viaggio di un tempo. Mannino e Nuti sono autosospesi dal Movimento per via dell’inchiesta sulle presunte firme false che sarebbero state presentate alle Amministrative di Palermo del 2012, ma al di là delle etichette i due deputati palermitani agiscono di fatto ‘da Cinquestelle’ e sono visti come dei punti di riferimento da una consistente fetta dell’elettorato grillino.

Modalità d’azione, principi ispiratori, esternazioni e riferimenti sono quelli appartenenti al mondo grillino, dove hanno costruito la loro esperienza politica, e così con le prese di posizione degli ultimi giorni sull’abusivismo edilizio sono diventati coscienza critica del movimento pur non facendone più parte: una fronda che non perde occasione per sottolineare quelli che vengono considerati dei fuoripista da parte del candidato governatore. “Sono stata in silenzio per tanto tempo ma davanti a quella frase sull’abusivismo di necessità ho reagito – racconta Mannino, architetto, che ha dedicato ai temi dell’urbanistica anche una buona parte del suo impegno alla Camera -. C’è un limite a tutto”. La possibilità di una qualsiasi forma di legittimazione per chi ha costruito abusivamente non va giù ai due deputati palermitani, che da quella sera non hanno risparmiato critiche, anche indirette, a Cancelleri. Diversi post su Facebook e una posizione di netta contrarietà alla corrente di pensiero battezzata su La7, dove comunque era stata fatta una distinzione tra “l’abusivismo non tollerabile che ha invaso le coste siciliane” e l’abusivismo di necessità”.

Cancelleri aveva in seguito precisato ulteriormente: “La tutela del paesaggio e il rispetto delle regole sono e rimarranno punti fermi dei nostri programmi. Quando ho parlato di abusivismo di necessità intendevo dire che l’interesse primario del movimento è di stare vicino a quei cittadini e sindaci che sono stati lasciati soli, sia dal governo nazionale, che dal governo regionale su un problema che riguarda in Sicilia centinaia di migliaia di prime abitazioni”. Per Mannino sono comunque parole “preoccupanti”, mentre secondo Nuti “l’abusivismo di necessità non esiste” dal momento che “i veri poveri non hanno soldi per costruire case abusive”. Posizione condivise sui social anche dalla collega Giulia Di Vita: “Tolleranza zero contro l’abusivismo”, sono state le parole della terza deputata palermitana autosospesa dal movimento per l’affare firme false. 

“Non so se Cancelleri improvvisi o se abbia accanto qualche suggeritore – ancora Mannino -. Credo che volesse soltanto far parlare di sé. L’abusivismo edilizio è un tema delicato e che va affrontato in maniera dettagliata”. Nel mirino finisce anche il regolamento del Comune di Bagheria, amministrato dal grillino Patrizio Cinque, che consente al sindaco la possibilità di concedere il “diritto di abitazione” all’interno di un immobile abusivo utilizzato come prima casa. “A Bagheria – ha già spiegato Cancelleri – abbiamo fatto un regolamento comunale che non butta giù le case della povera gente che però non insistono nei 150 metri o nelle zone di vincolo e inedificabilità assoluta”. Ma per Mannino “quel regolamento è fuffa. Ne esistono tanti altri in Sicilia. Se quel testo lascia un immobile abusivo ai proprietari, nonostante sorga su zone a rischio o entro i 150 metri dalla costa, è scandaloso. La legge è uguale per tutti. Undici anni fa sul blog di Grillo fu pubblicato un post sull’abusivismo edilizio. Quella posizione, che prevedeva il rispetto delle leggi e il no al consumo di nuove porzioni di territorio, io e altri colleghi – aggiunge – l’abbiamo seguita negli anni”. Critiche anche al piano di alloggi popolari annunciato da Cancelleri, che nelle intenzioni del candidato presidente dovrà dare una risposta al fabbisogno di alloggi che nascerà anche dalle demolizioni degli immobili abusivi. “Un nuovo consumo di suolo sarebbe devastante”, è la risposta di Mannino che poi affonda il colpo: “Negli ultimi cinque anni i deputati regionali hanno fatto qualcosa per la lotta all’abusivismo o queste sono solo battute elettorali? In Sicilia ci siamo scordati della battaglia contro il Muos e delle trivellazioni – conclude – e inoltre non si conosce ancora il programma del movimento per la Regione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Nuti, che oltre a dichiarare sui social la sua contrarietà alla linea morbida inaugurata da Cancelleri in merito l’abusivismo edilizio si è spinto anche ad analizzare la situazione politica regionale spiegando come sia “abbastanza evidente” che i partiti “abbiano deciso di far vincere il M5s”. I balletti di nomi nel centrodestra e nel centrosinistra sarebbero a suo dire “finti litigi” che ricordano le elezioni di Roma vinte da Virginia Raggi. Premesse che poi portano il deputato, candidato sindaco per il M5s di Palermo nel 2012, a rivolgere una domanda direttamente alle forze politiche: “Perchè? Avete infiltrato così tanto il M5s – si chiede – per poter continuare a mantenere intatti, o quasi, i vostri interessi e attivare la strategia del gattopardo?”. Poi ancora un paragone con Roma, in cui viene tirato in ballo l’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra, arrestato, e poi rimesso in libertà, con l’accusa di corruzione. Nuti, rivolgendosi ancora ai partiti, è gelido: “I vostri Marra locali sono già pronti o cos’altro?”.


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