La corsa al Comune di Trapani | Tranchida in campo, c'è il nome M5s - Live Sicilia

La corsa al Comune di Trapani | Tranchida in campo, c’è il nome M5s

Giuseppe Mazzonello

I grillini avrebbero scelto Mazzonello. L'ex sindaco di Erice: "Potrei provare a rendermi utlie".

VERSO LE AMMINISTRATIVE
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TRAPANI – Il vento in poppa dopo il boom elettorale del 4 marzo e un candidato sindaco già individuato per la sfida delle Amministrative. A Trapani la festa per il compleanno di Maurizio Santangelo ha coinciso con lo spumante stappato per la riconferma del senatore trapanese a Palazzo Madama, giunto al voto di domenica con il dossier Amministrative già affrontato: il nome per il Comune di Trapani venuto fuori dal confronto interno al meet-up sarebbe quello di Giuseppe Mazzonello, architetto, collega e amico di lunga data di Santangelo. Nessuna ufficialità, ma le indiscrezioni portano tutte a Mazzonello, già assistente di Santangelo nella scorsa legislatura.

Niente comunarie online ma un confronto interno ai grillini trapanesi su una rosa di pochi nomi. Tra questi anche quello della giovane Flavia Fodale, capace di raccogliere 6.700 voti alle ultime Regionali. Pronta anche la lista per il consiglio comunale che, così come il candidato sindaco, attende la certificazione dallo staff del movimento. Ottenuto il via libera partirà anche la campagna elettorale per ritentare la scalata a Palazzo D’Alì, un anno dopo quel 16,7% raccolto da Marcello Maltese al primo turno delle elezioni comunali che si conclusero con un nulla di fatto per la città a causa del ritiro di Mimmo Fazio dal ballottaggio. Maltese dovrebbe far parte della lista dei papabili consiglieri.

Giacomo Tranchida

Grandi manovre nel centrosinistra dove l’ex sindaco di Erice Giacomo Tranchida, che ha sfiorato il seggio all’Ars con il Pd, sembra vicino all’ufficializzazione della sua candidatura: in una lettera diffusa in settimana Tranchida, ai ferri corti con parte del Pd trapanese, ha utilizzato la metafora calcistica per annunciare l’esistenza di una “squadra” che “auspico metta in campo – parole dell’ex sindaco ericino – tutte le sue migliori energie”. Tranchida, dunque, sarà in campo ma resta da definire il suo ruolo: “Potrei benissimo provare a rendermi utile – ha sottolineato -, la panchina in ogni caso non mi spaventerebbe”. Parole accolte con favore da Peppe Bologna, ex editore di Tele Scirocco, storica emittente trapanese, che ha lanciato da tempo la sua candidatura: “Prendo atto , con piacere e senza stupore, della disponibilità di Tranchida a collaborare e spendersi per Trapani”, le parole di Bologna che apre a una collaborazione. In casa Pd, invece, resta alla finestra Piero Savona, che un anno fa non riuscì a diventare sindaco per la bassa affluenza al voto: la quota di votanti necessaria per convalidare l’anomalo ballottaggio ‘solitario’ che andò in scena dopo il ritiro di Fazio non fu raggiunta e ora Savona si dice disponibile a ritentare.

L’universo che girava attorno all’ex sindaco e deputato regionale, invece, si è ritrovato attorno a Nicola Messina, avvocato, che di Fazio fu vicesindaco. Con lui il movimento ‘Rinascita e progresso’. Nel centrodestra Giuseppe Guaiana, vicino al senatore Antonio D’Alì che ormai è in rotta con il commissario di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè, lavora sotto traccia. L’ex consigliere comunale ha fondato il movimento civico ‘Amo Trapani’ e negli ultimi giorni avrebbe incassato il sostegno dell’ex collega Giuseppe La Porta, già candidato alle Regionali sotto le insegne dell’Udc trapanese. Guaiana lavora per coagulare attorno a sé altre forze che andrebbero a indebolire il nome scelto da Miccichè per Trapani: l’ex deputato regionale Giuseppe Maurici, che nel 2012 perse la sfida con Vito Damiano per la poltrona di sindaco. Tra i nomi che girano con insistenza anche quello dell’avvocato Salvo D’Angelo, con il movimento ‘Scegli Trapani’, mentre il Psi di Nino Oddo auspica una “grande alleanza cittadina” che vada da Forza Italia al Pd, anche senza simboli, per fermare quelle il segretario regionale socialista definisce “spinte populistiche e demagogiche che hanno preso piede a Trapani”.


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