Empire, la proposta di Arcigay: "Sia spazio sicuro per tutti" - Live Sicilia

Empire, la proposta di Arcigay: “Sia spazio sicuro per tutti”

Le associazioni I Siciliani giovani, Arci Catania e Arcigay Catania propongono un modello di gestione.
BENI CONFISCATI
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CATANIA – Da una parte c’è il Comune di Catania che propone la Casa della Musica. Dall’altra c’è la Città metropolitana che sogna di usare l’ex discoteca Empire per “appianare le probabili esigenze funzionali della nuova Cittadella giudiziaria. In mezzo, da adesso, c’è il sogno dell’Arcigay del capoluogo etneo, per cui il locale di via Zolfatai, confiscato alla mafia, sarebbe una perfetta sede dell’associazione che si batte per i diritti delle persone lgbtq+ e che dal 2015 non ha un luogo in cui riunirsi. E che vuole aprire alla città il dibattito sull’Empire con un evento pubblico fissato per il 3 settembre.

Nella partita dei beni confiscati a Catania, la storica discoteca nei pressi della stazione centrale gioca di nuovo un ruolo centrale. Alla conferenza stampa convocata mercoledì da I Siciliani giovani, Arci Catania e Arcigay Catania di fronte al cancello chiuso del locale, le associazioni sono tornate sul più importante dei temi che riguarda gli immobili tolti alla criminalità organizzata: “Troppo spesso i beni rimangono occupati da parte di chi ha subito la confisca – spiega Matteo Iannitti de I Siciliani giovani – Vengono vandalizzati o devastati. Questo posto ha una storia importante per la città: è entrato nella toponomastica dei locali famosi, dove i catanesi hanno trascorso serate e nottate. Questo posto non deve fare la fine degli altri beni confiscati”.

L’Empire, dopo un primo sequestro nel 2006, è stato confiscato nel 2015 nell’ambito di un’indagine che aveva al centro Giacomo Nuccio Ieni, detto Nuccio ‘u mattuffu, presunto boss del clan Pillera-Puntina. Pochi giorni prima dell’uscita del provvedimento della procura, in via Zolfatai l’ex sindaco Enzo Bianco e l’ex assessore alla Cultura Orazio Licandro avevano tagliato il nastro dell’iniziativa “La strada degli artisti“, realizzata in collaborazione proprio con l’Empire. “In quel periodo è tornato in auge il tema della commistione tra potere politico e potere mafioso – prosegue Iannitti – Non possiamo accettare che le lungaggini burocratiche facciano sì che questo luogo, che ha una storia importante, rimanga in abbandono. Bisogna tenere i fari accesi“.

Sull’Empire, negli anni, qualche luce ha brillato a intermittenza. Ad aprile 2022 l’assessore ai Beni confiscati Michele Cristaldi aveva annunciato la presentazione della richiesta di acquisizione al patrimonio comunale della discoteca, attualmente nelle disponibilità dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. Il proposito di Cristaldi era di trasformare la discoteca in uno spazio dedicato alla cultura musicale, alle prove e alle esibizioni degli studenti delle scuole e dei musicisti etnei. Negli stessi giorni anche la Città metropolitana aveva manifestato il suo interesse all’Agenzia, ipotizzando un uso legato alla futura costruzione della nuova Cittadella giudiziaria al posto del demolito Palazzo delle Poste.

“Ma Catania è l’unica grande città d’Italia in cui non ci sia uno spazio per la comunità lgbt+”, interviene Vera Navarria, vicepresidente di Arcigay Catania. “Questa assenza si fa di anno in anno più pesante – prosegue Navarria – Per questo vorremmo recuperare parte della storia di questo luogo, trasformandolo in un punto di incontro tra la comunità lgbt+ e la città, organizzando eventi ludici e culturali che riportino i catanesi a vivere questo spazio“. Che sia uno spazio sicuro per la comunità gay, lesbo, trans, queer e intersex di Catania, dove i giovani e le giovani possano trovare accoglienza in caso di difficoltà. “Si potrebbe fare orientamento, supporto psicologico, contrasto all’omolesbobitransfobia, uno sportello di ascolto anche per i genitori che affrontano i processi di coming out o transizione di figli e figlie”.

La proposta di Arcigay è un evento il 3 settembre, un appuntamento aperto alla società civile e a tutta la cittadinanza etnea “per costruire insieme una proposta di gestione“, interviene Emanuele Liotta, segretario dell’associazione.

“Sono nove mesi che seguiamo con attenzione questo dossier – replica l’assessore Michele Cristaldi, presente alla conferenza stampa – Speriamo di ottenere a breve una risposta dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. Speriamo che venga affidato a noi e non alla Città metropolitana, perché il nostro progetto secondo noi è meritorio”.

Sgombrando il campo da ogni possibilità di affidamento diretto ad Arcigay (“Bisognerebbe eventualmente fare un bando“, ricorda Cristaldi), l’assessore sottolinea l’intenzione del Comune di gestire direttamente l’Empire: “Vista la vocazione musicale del posto, ci sembra perfetto offrire uno spazio dedicato al Conservatorio, all’orchestra del Bellini, alle scuole e ai gruppi musicali catanesi. E vogliamo che sia il Comune di Catania a gestirlo, è questo il progetto che abbiamo pensato e che abbiamo presentato. Naturalmente sarà uno spazio culturale aperto a tutte le associazioni che ne facessero richiesta, anche a voi”. Ma non esclusivamente gestito da loro. “Vi invito – aggiunge l’assessore – a partecipare ai prossimi bandi di gestione per altri beni, in futura pubblicazione”.

Non è detto, però, che quanto auspicato dall’assessore si realizzi: la decadenza della giunta comunale, al termine dei venti giorni che ha a disposizione il sindaco Salvo Pogliese per ritirare le sue dimissioni, e l’insediamento del commissario nominato dalla Regione Siciliana potrebbero cambiare le carte in tavola. E l’appuntamento del 3 settembre arriverà con una città già del tutto diversa, dal punto di vista politico, di oggi.

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