CATANIA – Grande successo stamattina per l’Open Day contro l’Endometriosi al Garibaldi-Nesima, organizzato dal Centro Regionale Endometriosi dell’ARNAS Garibaldi, dalla Fondazione Salute e Cultura e dall’Associazione Progetto Endometriosi, in collaborazione con l’Assessorato Regionale alla Salute.
Dalle nove del mattino fino al pomeriggio, grazie ad un percorso ormai collaudato, decine di pazienti sono giunte al presidio di via Palermo per sottoporsi alle visite gratuite messe a disposizione dall’U.O. di Ostetrica e Ginecologia, ricevendo risposte adeguate circa il proprio stato di salute.
“Patologia poco conosciuta”
“Si tratta di un evento – ha detto il Commissario Straordinario dell’Arnas Garibaldi, dott. Giuseppe Giammanco – a cui la nostra azienda ha aderito con grande entusiasmo e che cercheremo di ripetere in altre occasioni, cercando di venire incontro ulteriormente a chi soffre di questa fastidiosissima patologia, ancora poco conosciuta e spesso non compresa”.
Le visite sono state effettuate gratuitamente e senza alcun bisogno di ricetta medica, secondo un protocollo di accesso che si riferisce alla legge regionale n. 27 del 2019.
L’associazione Progetto Endometriosi
“Queste giornate – ha accennato Chiara Catalano, volontaria dell’Associazione Progetto Endometriosi – servono ad impiantare nelle donne il seme della consapevolezza, ma anche quello del trattamento multidisciplinare dell’endometriosi. Avere a disposizione un ambulatorio dedicato al Garibaldi è di grande importanza per tutta la comunità”.
Un ruolo fondamentale per la riuscita dell’odierno Open Day è stato quello del Dipartimento Materno-Infantile, diretto dal Prof. Giuseppe Ettore, il quale ha messo a disposizione delle donne intervenute numerosi consigli da seguire.
I sintomi principali
“A fronte di alcuni sintomi importanti, – ha ricordato – quali ad esempio il dolore perseverante durante e dopo il ciclo mestruale, serve un immediato approfondimento attraverso una visita adeguata, una ecografia e, se necessario, una risonanza magnetica. La diagnosi precoce, in questi casi è fondamentale, così come affidarsi a un team specializzato in grado di fornire le giuste risposte assistenziali”.
Il Progetto è stato reso possibile grazie al supporto e alla disponibilità dei dirigenti medici Marco D’Asta, Emanuele Russo, Nicolò La Ferrera, Marta Grazia Li Destri, e Carla Ettore, quest’ultima responsabile dell’ambulatorio PMA; del radiologo Antonino Vallone; della fisiatra Maura Pedotti; della fisioterapista Giusi Lizio; della psicologa Damiana Tomasello; e dei coordinatori IP Antonella D’Ignoti e Cristina Longhitano.