Eni, Crocetta e i sindacati: | "Renzi convochi subito il CdM" - Live Sicilia

Eni, Crocetta e i sindacati: | “Renzi convochi subito il CdM”

Incontro tra il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e i rappresentanti regionali di Cgil, Cisl e Uil. "L'azienda sceglie di comportarsi non tenendo conto degli effetti disastrosi su comunità già profondamente provate dai danni ambientali".

L'incontro
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PALERMO – Si è appena concluso l’incontro tra il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e i rappresentanti regionali di Cgil, Cisl e Uil, finalizzato a valutare la situazione degli stabilimenti Eni in Sicilia e in particolare le notizie anticipate dalla stessa Eni di dismissione delle aree industriali di Gela e Priolo. La notizia si apprende da una nota di Palazzo d’Orleans.

“La presidenza della Regione e i sindacati – prosegue la nota – su questo tema parlano lo stesso linguaggio dei lavoratori del Petrolchimico e degli enti locali, fortemente preoccupati sulle prospettive porterebbero alla perdita di migliaia di posti di lavoro. Regione e sindacati ravvisano nella scelta dell’Eni una linea profondamente antimeridionalista che deindustrializza il sud, aggravando i problemi economici e di divario sociale che le regioni meridionali vivono. Dalla crisi – continuano – si esce con piani credibili di rilancio e di riconversione, non con le dismissioni o con la promessa di futuri quanto aleatori investimenti. Governo e sindacati, hanno già registrato in passato da parte dell’industria nazionale profonde delusioni, vedi caso Fiat, laddove sono arrivate solo dismissioni e non investimenti. Governo e sindacati ritengono che la vertenza Eni sia regionale e meridionale e pertanto nazionale, sono in discussione le politiche nei confronti del Mezzogiorno che non può vivere di finanza assistita, ma di lavoro e sviluppo produttivo. Le attuali linee dell’Eni rivelano un volto persino inedito, di un’azienda che sceglie di comportarsi con la logica che non tiene conto degli effetti disastrosi su comunità già profondamente provate dai danni ambientali. Non si può avere inquinato e sfruttato un territorio e abbandonare tutto asservendo la Sicilia e il sud a logiche di sviluppo di altre aree del paese. Occorre puntare sull’innovazione della chimica avanzata, una scelta che non può riguardare solo il nord ma anche il sud, su questo la Sicilia mostra da sempre grande disponibilità. Sarebbe più costoso per l’Eni il risarcimento dei danni ambientali provocati e il ripristino delle aree allo stato quo ante. Chiederemo al presidente Renzi una convocazione del Consiglio Ministri per affrontare la gravità sei processi avviati dall’Eni e all’Eni di fermarsi, per ripensare alle proprie strategie sul sud, che può essere una grande risorsa per il Paese e per il gruppo industriale. Sindacati regionali e governo saranno presenti domani a Gela alla manifestazione congiunta di consiglio di fabbrica, lavoratori, consiglio comunale e sindacati di categoria. E’ necessario rafforzare la mobilitazione di tutte le istituzioni e componenti sociali, per impedire un’azione devastante per l’economia e l’occupazione siciliana”.


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