Siete l'unico giornale che segue questa vicenda puntiualmente, senza fare sconti, mostrando quel coraggio e impegno di cui i siciliani hanno bisogno per sperare di riportare la poltica ai valori dell'onestà, competenza e impegno, senza i quali questa terrà continuerà nel suo sottosviluppo morale, cultururale e sociale, per cui i giovani migliori continueranno a scappare e chi resta si lamenta, si rassegna, si adegua.


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SI SCAPPA!!!!!!!!!!
è inammissibile non fare assunzioni di veri cervelli ne servirebbero almeno 200 categ. D tra contabili e amministrativi .
Questo è il fabbisogno a fronte della pletora di stabilizzati part time più di 3000 di cui ce da prenderne appena il 20% , non sono in grado di redigere un atto o relazione se non su dettatura.
Quelli che vanno in pensione sono funzionari esperti coloro che poi portano avanti la carretta e mi fermo qui perché ce ne pure per gli 82 dirigenti, gran parte di loro sono specializzati a scaricare proprio sui funzionari ed esperti le pratiche. Questo è uno dei motivi che fa scappare per la pensione anticipata , unitamente alla paga da fame con un Gap enorme rispetto ai dirigenti e ridicolo ,di qualche decina di euro, rispetto alle categorie più basse.
MEDITATE AMMINISTRATORI E SINDACATI . QUEST’ULTIMI LA SMETTANO DI CHIEDERE INCREMENTI ORARI PER GLI STABILIZZATI MA PUNTINO invece A NUOVE ASSUNZIONI QUALIFICATE DI PERSONALE DI LIVELLO D DA BEN REMUNERARE.
W il sinnaco Ollanno…….. “ lui il sindaco lo sa fare “
In qualsiasi Amministrazione seria verrebbe premiata la professionalità acquisita. Quelli che prima si chiamavano concorsi interni, ora progressioni verticali, vanno doverosamente effettuati anche per rispetto a tanti dipendenti che pur in possesso di idoneo titolo di studio si sono visti troppe volte scavalcare da fortunati precari (vedi ex articolisti). I dati oggettivi dicono che dal Comune di Palermo i dipendenti scappano in misura mediamente maggiore rispetto ad altre amministrazioni pubbliche. Questa situazione dovrebbe fare riflettere che è incaricato di una carica politica e si nutre con uno stipendio pagato dalla collettività.