"Esigenze dei Comuni dimenticate| Anticipazioni di cassa inevitabili" - Live Sicilia

“Esigenze dei Comuni dimenticate| Anticipazioni di cassa inevitabili”

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Il sindaco: "La mia è una denuncia politica. Amministrazioni abbandonate da Stato e Regioni".

PALERMO – “La mia è una denuncia politica: Stato e Regione si sono del tutto disinteressati alle esigenze delle amministrazioni comunali”. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, apre così la conferenza stampa convocata per spiegare lo stato dei conti del comune. Il ricorso all’anticipazione di cassa da parte dell’amministrazione Orlando è giustificato, per il sindaco, dai ritardi nel trasferimento di fondi statali e regionali, che non arrivano nelle casse comunali di tutta Italia prima di giugno.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi sul ricorso all’anticipazione di cassa Leoluca Orlando spiega che non esiste pericolo di rosso per i bilanci: “Il problema è nel nuovo sistema di trasferimento dallo Stato ai comuni. Una volta noi ricevevamo 267 milioni di euro, e venivano trasferiti nel corso dell’anno. Oggi il sistema è tale che lo Stato deve ancora dare 12 milioni per il fondo dell’anno passato”. Nel 2017 il comune ha ricevuto 31 milioni, dice Orlando, e per quanto riguarda i trasferimenti dalla Regione non va meglio, dato che in assenza di un bilancio regionale non è stato stanziato ancora alcun fondo per Palazzo delle Aquile.

La tempistica dei pagamenti da parte dello stato rende necessario, per Orlando, lo stato di crisi fino a giugno. “Che cosa avremmo dovuto fare – dice Orlando – sospendere i servizi? No: chi amministra si assume delle responsabilità”. In seguito a queste considerazioni l’amministrazione ha fatto una delibera, con cui ha fatto ricorso a 303 milioni di euro di anticipazione di cassa. Una somma teorica, come ci tiene a precisare Orlando: quei milioni sono solo il massimo a cui, per legge, il comune di Palermo può accedere nell’anno in corso, ma non è detto che vi farà ricorso.

Un problema non da poco, dato che i fondi erogati dalla tesoreria devono essere poi restituiti con il pagamento degli interessi. La cifra di 303 milioni aveva messo in allerta gli avversari di Orlando nella corsa al comune di Palermo, che temevano una crescita smisurata di interessi da pagare. Orlando precisa che la cifra non verrà richiesta tutta insieme, ma nel corso del tempo e a seconda delle esigenze: “Finora abbiamo chiesto un’anticipazione di 59 milioni – dice Orlando – ma sono tutti a rientro, perché l’ente tesoriere è unico”. In altre parole, sono soldi che vengono bilanciati da quelli già presenti nelle casse comunali. “Per il momento abbiamo un’esposizione di quattordici milioni, e gli interessi vanno calcolati su questi – dice Orlando – una cifra molto inferiore a quelle che hanno detto i miei avversari, che evidentemente non conoscono la macchina amministrativa, o sono in malafede”.

Nessuno stipendio a rischio, dunque, né pericolo di conti in rosso, ma solo una precauzione per non sospendere i pagamenti degli stipendi e dei servizi. Nel corso di questo mandato Leoluca Orlando non aveva mai fatto ricorso all’anticipazione di cassa e ne aveva fatto motivo di vanto, pur lamentando, anche dalla sua posizione di presidente dell’Associazione nazionale dei comuni, i ritardi nei pagamenti da parte di Stato e Regione. La legge stabilisce che in caso di bisogno il comune può chiedere all’ente tesoriere un prestito fino ai cinque dodicesimi delle entrate dell’anno precedente, su cui poi vanno pagati gli interessi. Con questo meccanismo si coprono le mancanze di liquidità, soldi che devono entrare nelle casse ma non sono immediatamente disponibili per pagare servizi e stipendi. L’approvazione della delibera per l’anticipazione di cassa, inoltre, non corrisponde a cifre effettivamente erogate: si tratta solo di una previsione, con cui il comune si prepara a chiedere alla tesoreria dei prestiti.

LE REAZIONI. Sulla questione è intervenuto anche il candidato sindaco del movimento Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, che in una nota ha parlato della richiesta di anticipazione di cassa come di una decisione grave: “Il problema che gli altri candidati nascondono, obbligati come sono a rispettare le logiche dei partiti italiani, è la Questione Finanziaria Siciliana, la madre di tutte le battaglie per salvare i Comuni e la Sicilia intera”.

“È inutile che Leoluca Orlando cerchi giustificazioni sulla difficile situazione del bilancio comunale: la situazione del Comune di Palermo è pessima e il sindaco ha pensato bene di ricorrere all’anticipazione di tesoreria per 303 milioni di euro, condannando i cittadini a pagare, senza nemmeno sapere il perché, interessi salatissimi nei prossimi mesi. Questa è la verità dei fatti – dichiara il deputato dei Cinquestelle Riccardo Nuti -. Orlando continua a giustificare la folle manovra con i ritardi dei versamenti di liquidità da parte di Regione e Stato, citando numeri e facendo giochi di prestigio. Mentre i candidati si accusano a vicenda è necessario fare una vera operazione di trasparenza, nell’interesse dei cittadini. Chiederò conto al Governo e alla Regione di quanto versato e quanto dovrà ancora essere versato, perché quel che è certo è che i numeri dati dal sindaco di Palermo non corrispondono minimamente alle tabelle ministeriali. Perché mai – attacca ancora Nuti – il sindaco non ha accampato scuse di bilancio quando ad esempio ha previsto l’assunzione di 65 ex dipendenti della Spo (Società per l’Occupazione) nelle partecipate comunali, tra cui guarda caso figurano tanti parenti e amici di questo o quel consigliere? Allora non c’erano problemi di cassa? Evidentemente no: non ci sono mai quando si parla delle partecipate comunali, spesso veri e propri stipendifici e carrozzoni inutili che pesano da decenni sulle tasche dei cittadini, a cominciare dalla Reset che, nonostante le sue difficoltà di bilancio e nel silenzio di tutti i candidati, non ha mai offerto un servizio efficiente ai palermitani”.

“Le anticipazioni di cassa e il bilancio sono due cose diverse e questo chi si candida a governare una città dovrebbe saperlo. Dovrebbe avere anche il buonsenso di tacere chi come Ferrandelli è il rappresentate in questa competizione elettorale di quelle forze politiche che hanno portato il Comune di Palermo sull’orlo del fallimento in 10 lunghi anni di malgoverno che i Palermitani ricordano bene. Semmai oggi una riflessione andrebbe aperta sul ritardo dei trasferimenti regionali e nazionali alle amministrazioni comunali che hanno costretto i sindaci a ricorrere alle anticipazioni di cassa per pagare gli stipendi ed evitare che il prezzo lo pagassero i dipendenti pubblici e le loro famiglie. Questa situazione è stata più volte denunciata dal Sindaco di Palermo nella sua veste di presidente dell’Anci Sicilia senza nessuna risposta da parte del Governo regionale e di quello nazionale”. A dirlo è Erasmo Palazzotto, deputato palermitano di Sinistra Italiana alla Camera. “Invece di creare falsi allarmi, gli altri candidati dovrebbero dirci che idea hanno della città, della gestione dei servizi pubblici e di come affronterebbero loro una situazione di questo tipo – continua Palazzotto – ma capisco che sarebbe chiedere troppo data l’inconsistenza o, peggio, l’imbarazzo di dover nascondere l’ingombrante presenza di Cuffaro e Micciché alle proprie spalle”.

“Se i conti del Comune sono in profondo rosso, la colpa è soltanto di Orlando. Il sindaco la smetta di insultare chi non la pensa come lui, che è il vero ignorante di tutta questa situazione”. Lo afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che prosegue: “Negli ultimi 30 anni, Orlando non ha certo educato i palermitani a fare impresa, ma li ha soltanto abituati all’assistenzialismo. Adesso, il risultato è che, con una città allo sbando e stremata dalla crisi economica, più di un terzo di palermitani non può permettersi di pagare le tasse, tanto che il Comune, e Orlando in primis, si ritrova nelle sabbie mobili. Insomma, chi è causa dei suoi mali pianga sé stesso e non scarichi le colpe sugli altri, né offenda chi ha l’ardire di criticarlo legittimamente”.

“Inutile nascondersi dietro un dito. Le casse del Comune sono in rosso e la situazione è drammatica”. Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco di Palermo torna ad analizzare i conti del Comune. “Ricorrere all’ennesimo anticipo di cassa è sintomo di un malessere che poteva essere evitato qualora il sindaco avesse avuto una visione progettuale. I tempi di approvazione del bilancio da parte della Regione sono gli stessi da anni e non prevedere i flussi di cassa relativi (trasferimenti) dimostra un’incapacità gestionale, collegata anche a un’incapacità nella riscossione delle imposte comunali. Il buon padre di famiglia sa esattamente quali spese programmare in funzione di quelle che saranno le entrate certe che gli consentiranno di arrivare alla fine del mese. Orlando ha dimostrato di non essere un buon padre di famiglia. Stato e Regione non hanno ancora versato i contributi al Comune? E dire che il Pd nazionale da un lato e quello regionale, capitanato da Crocetta, dall’altro sono al suo fianco in questa partita. Forse sono alleati solo sulla carta, ma quando si tratta di risolvere problemi concreti si danno, come sempre, alla macchia? Ci spiace constatare che Orlando usi ancora una volta due pesi e due misure: da presidente dell’Anci contrasta chi amministra Stato e Regione, da candidato invece li accoglie al suo fianco. Chi fa confusione tra flussi finanziari e situazione economica non siamo certo noi che conosciamo perfettamente la macchina amministrativa – precisa Ferrandelli. Si può avere il bilancio in pareggio, ma essere in rosso con la cassa. Saper gestire i flussi è altro discorso – conclude – ed è per questo che ci candidiamo a governare la città”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI