PALERMO – “Mi chiamo Benedetto Migliazzo, mentre come sacerdote mi chiamo padre Cataldo, sono nato a Gangi”. L’ottantenne sacerdote siede sul banco dei testimoni davanti al Tribunale di Palermo che processa Salvatore Anello, il frate cappuccino arrestato nel 2016, a Palermo, e scarcerato venerdì scorso. È accusato di avere palpeggiato alcune donne durante gli esorcismi. Sono stati sentiti tutti i testimoni dell’accusa e il collegio presieduto da Lorenzo Matassa ha accolto la richiesta di scarcerazione avanzata dal legale dell’imputato, l’avvocato Francesco Bertorotta, perché non ci sono più le esigenze cautelari che lo hanno tenuto finora ai domiciliari.
Fra i testimoni sentiti durante il processo c’è padre Cataldo. Ascoltare le sue parole significa addentrarsi nella Palermo del demonio, della gente che ritiene di essere posseduta da Satana. Per praticare un esorcismo bisogna essere autorizzato dal vescovo. Solo dopo, spiega il sacerdote, si può pronunciare “la formula imperativa: Satana, vai via per l’autorità che mi ha dato il vescovo e perché Dio te lo comanda, lascia in pace questa persona. Chi non è autorizzato dal vescovo non lo faccia, Satana può aggredire”.
L’esorcismo è un fenomeno molto più diffuso di quanto si possa pensare. Intere nuclei familiari chiedono l’aiuto della Chiesa. “Ogni giorno ricevo da quindici a venticinque famiglie che vengono alcune per la prima volta a cui faccio la preghiera di liberazione e di perdono – racconta – perché chi è incappato in questo disturbo si può liberare solo se perdona chi gli ha fatto il male… la scorsa settimana sono venuti due fratelli che ci volevano quattro uomini per tenerli… in una sola volta che non capita quasi mai sono stati liberati e quel giorno c’erano otto o nove posseduti da esorcizzare… è venuto uno da Catania, sono venute persone da Favara, Corleone, Bagheria, Palermo”.
L’esorcista capisce se di fronte ha una persona malata o posseduta. Liberarla da Satana può non essere un’operazione semplice: “Ci sono alcuni posseduto che ti aggrediscono… allora lui si alza perché ti vuole fare del male… allora se vede che non ti può toccare, trova un tavolo e lo alza, trova una sedia e la sbatte a terra… una volta una ragazza di venticinque anni me ne ha gettate cinque addosso di sedie… ti sputano addosso”.
I demoni hanno un nome: “Prima di tutto c’è Lucifero, è il più potente. Poi c’è Belzebù, che è il distruttore, poi c’è Asmodeo… il marito se è posseduto (da Asmodeo) è impotente, non possono avere figli. Per esempio tante malattie non dipendono dall’ordine naturale ma sono causate da Satana”.
Guai, però, ad affidarsi alle persone sbagliate per combatterle. Niente maghi che spillano soldi o preti non autorizzati dai vescovi. Si rischia di ritrovarsi con il portafoglio vuoto nel primo caso o, nella peggiore delle ipotesi palpeggiate da un prete. Sempre che reggeranno le accuse nei confronti di padre Anello.