CATANIA – Aziende partecipate e personale. Il connubio sembra sempre più attuale, non solo alla luce delle notizie relative alla Multiservizi e alle oltre cento unità che dovrebbero essere meswse in mobilità. Anche in Sidra, la società che gestisce il servizio idrico, crescono le preoccupazioni dei sindacati in relazione alla riduzione del personale. Sembra infatti che vi siano circa una trentina di esuberi che la direzione dell’azienda vorrebbe mettere in mobilità.
La conferma pare si sia avuta in seguito all’assemblea dello scorso 25 settembre, ma i sindacati – in particolare la Filctem Cgil, la Femca Cisl, la Uiltec e l’Ugl chimici – chiedono un incontro chiarificatore per sapere le sorti dei lavoratori. “La nostra azienda – spiega Carmelo Giuffrida (Ugl chimici) – ha 140 dipendenti che gestiscono 100 mila utenze, oltre che occuparsi del depuratore di Pantano D’Arci, dei serbatoi e della distribuzione. Non siamo contrari al prepensionamento di alcuni colleghi – continua – fatte salve le garanzie, ma chiediamo lo stesso un incontro con la Direzione generale, per avere chiarimenti sull’argomento”.
A preoccupare i sindacati sarebbero, in particolare, insistenti rumors secondo cui starebbero per transitare in Sidra alcuni dipendenti delle altre partecipate, non solo Multiservizi, ma anche Amt. Voci non confermate che, però, agitano i lavoratori dell’azienda. “La Sidra gestisce servizi specifici e serve personale specializzato” – continua Giuffrida.
Per questo chiedono chiarificazioni ai vertici della società e, soprattutto, di conoscere il piano industriale, anche a medio termine, alla luce degli importanti finanziamenti che dovrebbero arrivare per rifare la rete fognaria. E che potrebbero non solo creare occupazione e creare economie, ma portare l’azienda a gestire realmente il servizio integrato, al quale si lavora da decenni.
“Ora si lavora al piano per le fognature, per non perdere ingenti finanziamenti – prosegue Giuffrida – che potrebbero arrivare a breve e consentire il mantenimento dell’occupazione. Ma, nell’attesa, vogliamo sapere come intanda operare la società nei confronti del personale. Sono cose che vanno discusse – incalza Jerry Magno, della Cgil. Non vorremmo ritrovarci di fronte al fatto compiuto”. Sono disposti a collaborare ma conoscendo le intenzioni dell’amministrazione e a condizione che non si perdano preziose professionalità.