"Etichettatura degli alimenti" |Convegno a Confindustria - Live Sicilia

“Etichettatura degli alimenti” |Convegno a Confindustria

“Questo incontro – afferma Santi Finocchiaro, presidente della sezione Alimentari di Confindustria Catania - vuole essere un modo per mettere a conoscenza delle imprese gli aspetti relativi all’etichette a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario".

Economia e mercati
di
3 min di lettura

Catania – “Etichettatura degli alimenti tra elementi obbligatori e marketing” è stato il tema del convegno svoltosi nella sede di Confindustria Catania ed organizzato da Confindustria Sicilia in collaborazione con Consorzio Arca e Consorzio Catania Ricerche, partner di Enterprise Europe Network e Merieux Nutrisciences, nell’ambito delle attività a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese. “Questo incontro – afferma Santi Finocchiaro, presidente della sezione Alimentari di Confindustria Catania – vuole essere un modo per mettere a conoscenza delle imprese gli aspetti relativi all’etichette a seguito dell’entrata in vigore del Regolamento comunitario n.1169/2011, attraverso l’intervento dell’Enterprise Europe Network (EEN), la più grande rete mondiale di sostegno delle imprese per internazionalizzazione, di cui Confindustria è partner”.

Nel 2008 nasce l’Enterprise Europe Network (EEN), col chiaro intento di istruire le PMI in materia di competitività, innovazione e know how tecnologico, in ragione delle dinamiche economiche mondiali soggette a frequenti e repentini cambiamenti. “L’etichettatura degli alimenti – prosegue Finocchiaro ai microfoni di livesicilia Catania – è un tema particolarmente complesso che tocca anche i claims; si pensi al <no fat – sugar free>, espressioni ingannevoli per il consumatore, se non corrispondenti al vero verso cui l’UE ha ritenuto voler dare precise indicazioni, prevedendo una giusta tutela verso chi acquista”.

Relatori anche gli esperti di Merieux Nutrisciences, Massimo Buonavita (esperto di diritto alimentare e specializzato in etichettatura pubblicità dei prodotti alimentari) e Francesca Vincenzi (Linguistic Expert) che hanno illustrato agli 80 imprenditori le modalità per realizzare una corretta etichettatura dei prodotti alimentari, leva strategica per un marketing efficace, in ossequio al Regolamento comunitario n.1169/2011 che impone una leale e corretta informazione ai consumatori: leggibilità e dimensione dei caratteri, responsabilità dell’operatore del settore alimentare, gli allergeni e infine, l’etichettatura nutrizionale, aspetto trattato in modo nebuloso dalla normativa.

“L’ingresso del Regolamento comunitario n.1169/2011 – afferma Buonavita – ha determinato delle importanti novità rispetto a quanto contenuto nelle direttive del 2013, senza stravolgimenti. Vi è, oggi, un tentativo di consolidare quanto già definito in più documenti, in un unico atto normativo, direttamente applicativo negli Stati membri. Si tenga conto, comunque, che a tutt’oggi non vi è ancora uniformità e forse non sarà possibile averlo mai”. Principi di visibilità, leggibilità e chiarezza dell’etichetta per il consumatore. “Oltre a dare definizione del carattere e della dimensione – spiega l’esperto – vi è puntuale riscontro circa la spaziature, il colore, la superficie del materiale, il contrasto scritta-sfondo con una attenzione sull’altezza del carattere delle diciture obbligatorie: minimo 1, 2 millimetri. E sul tema della responsabilità, il regolamento ha stabilito che essa ricade sull’operatore con il cui nome si commercializza il prodotto, se la sede dell’operatore è nello stato membro”.

Panoramica sulle categorie informative non trattate dal Regolamento e che rimangono, quindi, a discrezione degli Stati membri, e alcune note sul tema del diritto alimentare al di fuori dei paesi comunitari: cosa succede in altri mercati, quali USA, Canada, Russia, Libia, Brasile Cina, sempre più interessati al prodotto made in Italy. Secondo lei, Presidente, il tema dell’etichetta ha rappresentato un limite nell’internazionalizzazione delle PMI siciliane?

“Sicuramente si ed a ciò si aggiunge la mancanza di specifiche dimensioni competitive. Per aggredire i mercati esteri occorrono le quantità; c’è un problema di squadra, insomma. Di reti e consorzi che occorre costruire ed utilizzare”.

In che fase siamo di export?

“In Sicilia siamo ancora molto indietro, anche nell’agroalimentare; si registrano volumi di export modesti rispetto alle potenzialità e per gli incrementi ma occorrerà aspettare ancora qualche anno. Il supporto di Confindustria sta incidendo sul cambiamento di atteggiamento dell’imprenditore, attraverso be to be, workshop, missioni, riunioni operative. Mi preme sottolineare che alla base di tutto vi deve essere un approccio dell’azienda, un’apertura verso le iniziative del circuito di appartenenza”.

 

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI