Tamajo: "Voglio vincere per la squadra, ma non resto in panchina"

Tamajo (FI): “Voglio vincere per la mia squadra, ma non resto in panchina”

L'assessore candidato con Forza Italia lancia la sfida
VERSO LE EUROPEE
di
3 min di lettura

Edy Tamajo (nella foto, al centro, con Marcello Caruso e il presidente Schifani), segni particolari: assessore del governo Schifani, recordman delle preferenze, con ventiduemila voti, alle ultime regionali. Tra gli impegni assessoriali e le cose da sistemare in Sicilia, cosa la porta a candidarsi per le Europee?
“Lo spirito di squadra e il fatto che non mi sono mai tirato indietro verso nuove sfide. Anche elettorali”.

Sa cosa dicono le malelingue, invece? Dicono che sia tutta una questione interna di potere. Che lei è in campo, anche per conto del presidente Schifani, come campione e cavaliere, contro l’aggregato Falcone-Miccichè
“Non mi sconvolgo. Ne ho sentite di tutti i colori. Ma ho sempre evitato polemiche e liti politiche. Anche se a volte sono necessarie. Ma ho sempre preferito lavorare per la mia città, per la Sicilia, e guardare sempre avanti. Se qualcuno pensa che sia un campione e cavaliere mi lusinga. L’unica certezza è che sono in campagna elettorale da ben 24 anni; da quando sono stato eletto come consigliere di circoscrizione nel mio quartiere. Ad oggi, sono felice di essere un componente del governo Schifani e rappresentare, insieme al mio gruppo, l’area moderata di Forza Italia”.

A proposito di Gianfranco Miccichè: cosa pensa delle sue ultime – chiamiamole così – disavventure?
“Posso solo dire che sono un garantista. Sono certo che la magistratura farà al meglio il suo lavoro”.

E cosa pensa (sempre di Miccichè parliamo) della foto con Marco Falcone, dopo che se ne erano dette di grosse?
“Ognuno, nel rispetto degli altri, è libero di fare ciò che crede. Non ho mai espresso un giudizio sulle scelte politiche dei miei colleghi”.

Domanda scontata, ma inevitabile. Se viene eletto, va lì o resta qui?
“Giorno 10 giugno incontrerò il governatore Renato Schifani e il segretario nazionale Antonio Tajani per discutere dei risultati e delle prospettive del partito in Sicilia. C’è grande voglia di rinnovamento. Forza Italia è un partito moderno, moderato, a favore della libertà”. 

Ma, a prescindere, dal confronto: cosa le detterebbe il cuore?
“Il cuore? Il mio cuore batte per la Sicilia e qualsiasi sia il ruolo istituzionale che sarò chiamato a ricoprire, per me verrà sempre l’impegno per la mia gente e la mia terra. Lo so, sta già pensando che voglio sfuggire alla sua domanda. Ma le assicuro che non è così. La mia storia personale lo dimostra. Usiamo una metafora calcistica. Giocherò nel ruolo che serve a far vincere la mia squadra”.

Gli equilibri in Forza Italia cambieranno a seconda del voto?
“Ogni competizione elettorale è un banco di prova per ogni partito. Sono certo che Forza Italia farà un ottimo risultato per queste Europee. La lista dei candidati del collegio di Sicilia e Sardegna è molto competitiva. Il risultato elettorale in Sicilia sarà molto incoraggiante per il partito e il segretario Tajani”.

C’è troppa Europa in Sicilia o ce n’è poca?
“La Sicilia da sempre è vista come ponte verso il Mediterraneo e confine meridionale dell’Europa. Ad oggi, però, La Sicilia si posiziona al 214esimo posto su 236 regioni europee nell’ultima edizione dell’Indice di progresso sociale dell’Ue. L’indagine dell’Unione Europea fotografa praticamente un continente spaccato in due, con pesanti ritardi per il Mezzogiorno d’Italia. Se invece ci riferiamo ai Fondi europei per crescita, sviluppo, sostegno, purtroppo per troppo tempo la Sicilia non solo non è riuscita a spendere, ma quando lo ha fatto, i progetti non sono riusciti ad a ottenere un importante impatto nella nostra Isola. È tempo di sburocratizzare, rimboccarsi le maniche e lavorare senza sosta”.

Altra domanda quasi scontata, ma parimenti inevitabile. Com’è messo con la Dc di Totò Cuffaro? È vero, come si sussurra, che loro, con Massimo Dell’Utri, candidato di Noi Moderati, appoggeranno anche lei?
“Ogni voto è utile in ogni sfida elettorale. La Dc fa parte del governo Schifani. Totò Cuffaro, è un uomo libero e potrebbe candidarsi in prima persona”.

Cosa succederebbe se dovesse andare male? Ha preso in considerazione, lei che è un gran tifoso rosanero, la panchina del Palermo come piano B?
“Non riuscirei a rimanere in panchina. Vorrei giocare, mentre i cori echeggiano nello stadio. Per allenare è ancora presto”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI