Evitare l'esercizio provvisorio | La tabella di marcia della manovra - Live Sicilia

Evitare l’esercizio provvisorio | La tabella di marcia della manovra

Savona: "Possibile approvare tutto tra il 15 e il 20 gennaio". Il nodo degli enti locali.

PALERMO – L’obiettivo è quello di evitare l’esercizio provvisorio. E quindi chiudere l’esame dei documenti contabili in Aula entro il 20 gennaio, altrimenti insorgerebbero problemi anche per pagare gli stipendi. È possibile farcela? Da governo e Assemblea si ostenta un moderato ottimismo. La giunta ha esitato bilancio e finanziaria questa settimana. Ora si attende che i documenti arrivino nella disponibilità dell’Assemblea. “Fino a ieri sera non erano arrivati – risponde il presidente della commissione Bilancio dell’Ars Riccardo Savona -. Si spera che arrivino stamattina. A quel punto si metterà in moto la macchina per vedere di arrivare la settimana prossima ad affidare i disegni di legge alle commissioni di merito”. L’assessore all’Economia Gaetano Armao sottolinea come la giunta abbia rispettato l’impegno di esitare i documenti contabili prima di Natale. “Ora la parola è del Parlamento. Da parte nostra c’è la disponibilità di lavorare per tutte le feste natalizie”, dice il vicepresidente della Regione.

Il tempo a disposizione non è tanto. Armao però ha confezionato una finanziaria snella, meno di venti articoli, rimandando il grosso delle norme su cui la discussione può essere più complicata al collegato alla finanziaria, che la giunta dovrebbe esitare a breve e che comunque si può approvare in Aula anche in un secondo momento. E allora, con una manovra più agile, la speranza di procedere in tempi rapidi a Palazzo dei Normanni si rafforza. “Io penso che tra il 15 e il 20 gennaio i documenti contabili possano essere approvati dall’Aula – dice Savona -. Almeno qualche giorno prima la commissione Bilancio può chiudere il suo lavoro, che comincerà il 2”.

Insomma, si potrebbe arrivare in tempo senza ricorrere all’esercizio provvisorio, come ha detto questa settimana anche il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché. “Tutto dipende dai contenuti se sono semplici e si va lisci come l’olio oppure no – osserva Savona -. L’ultimo articolo della finanziaria contempla una serie di abrogazioni di norme e dobbiamo vedere bene cosa prevede”.

La manovra si compone di 16 articoli (leggi qui i dettagli). Tra le altre misure quelle che mirano a favorire gli investimenti, i consumi e il radicamento nella Regione di nuclei familiari e individui non residenti in Sicilia “ad alto potenziale economico”, le misure di agevolazione al credito in favore delle imprese e anche degli stanziamenti per i liberi consorzi. Per il destino delle ex Province, tutte in gravissima sofferenza finanziaria, si conta anche sull’accordo raggiunto in settimana tra la giunta regionale e il governo nazionale. La Regione però chiede uno sforzo in più all’esecutivo di Roma. Armao infatti ricorda che la Sicilia e la Sardegna, a differenza delle altre regioni a statuto speciale, pur avendo competenza esclusiva sugli enti locali non hanno autonomia finanziaria “ e quindi lo Stato e in particolare il ministero degli Interni debbono risposte alle autonomie locali siciliane per troppo tempo penalizzate nei trasferimenti”.


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