PALERMO – Torna in strada la protesta degli ex Pip. Questa volta i lavoratori della Social Trinacria si sono dati appuntamento in viale Strasburgo davanti la sede della Rai. Da questa mattina una cinquantina di persone si sono assiepate di fronte i cancelli per chiedere maggiore attenzione da parte dei mezzi di comunicazione sulla propria vicenda. Una vicenda complessa che sembra orientarsi verso l’erogazione del contributo da parte dell’Inps, garantito da un finanziamento già stanziato dalla Regione.
“Siamo qui da questa mattina – dice Maria Grazia Guttuso – e ci sono persone che stanno male ed hanno iniziato lo sciopero della fame e della sete. Proviamo a farci ascoltare, ma ci sentiamo abbandonati”. Le nubi sui precari nati dal progetto di Emergenza Palermo restano piuttosto pesanti. “Sono passate diverse settimane – prosegue la Guttuso – ma noi non abbiamo notizie sul nostro futuro, nessuna liquidazione, niente tredicesima e quattordicesima. E allo stesso tempo nessuna notizia del contributo a sostegno del reddito”.
A porre l’attenzione sulla situazione dei precari dell’onlus era stata qualche giorno fa anche la Cisl, per bocca di Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat (“Una soluzione tampone esiste: erogare una parte del Tfr versato all’Inps, visto che si tratta di soldi dei lavoratori praticamente bloccati dopo il licenziamento”). Ora però i lavoratori chiedono nuove garanzie, anche perché la maggior parte di loro sono soggetti svantaggiati. “Non sappiamo come dar da mangiare alle nostre famiglie. Chiediamo alla Regione di non dimenticarsi di noi”.
“Siamo stanchi di questa situazione, confidiamo nella bontà del presidente Crocetta perché ci convochi subito e in quella del prefetto affinché vengano accolte le nostre richieste”. A dirlo Mimmo Russo della Cisal. “La nostra richiesta è quella di dare a questi lavoratori 800 euro – dice il consigliere comunale – l’Aspi è stata attivata e confidiamo solo in questo. Alle chiacchiere non crediamo più, aspettiamo che il governatore Rosario Crocetta ci dia la possibilità di esprimere le nostre preoccupazioni. L’unico che può dire responsabilmente la verità è lo stesso governatore, che deve dirci come intende determinarsi sull’articolo 43 della Finanziaria. Sentiamo il dovere di dire che sarebbe opportuno tornare a dare direttive in applicazione di questa norma”.