"Favorì la latitanza di Provenzano" | Confisca da 15 milioni per il 'postino' - Live Sicilia

“Favorì la latitanza di Provenzano” | Confisca da 15 milioni per il ‘postino’

di Riccardo Lo Verso. Bernardo Riina è il pastore che coprì l'ultima fase della latitanza del padrino corleonese a Montagna dei Cavalli. Negli anni è diventato un grande proprietario terriero. La confisca è stata eseguita dalla finanza di Palermo.

PALERMO – Valgono poco meno di 15 milioni di euro i beni mafiosi che passano definitivamente allo Stato. Si tratta di 44 terreni e 4 fabbricati, a Corleone e Monreale, confiscati a Bernardo Riina, il pastore che coprì l’ultima fase della latitanza di un altro Bernardo, ben più famoso: Provenzano. Il provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo è stato eseguito dalla Guardia di Finanza.

Riina è stato arrestato nel 2006 e condannato con sentenza definitiva per associazione mafiosa a otto anni di carcere. Fu seguendo lui che i poliziotti arrivarono fino al covo di Montagna dei Cavalli a Corleone, ultimo rifugio di Provenzano. Riina organizzava la consegna dei pacchi per il padrino corleonese. Dentro c’erano biancheria e pizzini. Lo aveva aiutato già nel 2001: il suo nome cifrato compariva, infatti, nella vecchia corrispondenza di Binu. Anche la sua identità, come altre, era criptata con un codice, decifrato dagli investigatori. Provenzano nel 2006 era tornato di nuovo a fidarsi e chiedere aiuto al vecchio Riina che non lo aveva tradito. I suoi rapporti con Provenzano erano risalenti nel tempo. Alla fine degli anni Settanta non esitò, infatti, a rendere una testimonianza favorevole al capomafia durante un processo che a Catanzaro vedeva alla sbarra diversi esponenti mafiosi.

La confisca dell’ingente patrimonio immobiliare è stata disposta anche sulla base delle investigazioni economico-finanziarie svolte dal Gico del Nucleo di polizia tributaria della finanza di Palermo. È emersa con chiarezza la sproporzione tra i redditi dichiarati complessivamente dal nucleo familiare di Riina e le consistenti somme di denaro nel tempo investite nell’acquisto di terreni. Nella maggior parte dei casi, Riina non ha avuto bisogno di ricorrere a prestiti o mutui bancari. Pagava in contanti.


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