Fiammetta Borsellino: "Sulle stragi tanti buchi neri"

Fiammetta Borsellino: “Sulle stragi tanti buchi neri”

Le parole della figlia del magistrato ucciso in via D'Amelio e del sindaco Lagalla
PALERMO
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PALERMO – “Il diritto alla verità appartiene a tutti. Questo Paese è caratterizzato da tantissimi buchi neri che, ancora, non riescono ad avere una soluzione. Quando non si riesce a fare luce su questi buchi neri, ad essere compromesso è il vostro stesso futuro. Non si può vivere nella menzogna su fatti così gravi. Per questo si parla di ferite che ancora sanguinano”.

Così Fiammetta Borsellino, parlando all’ ex cinema Edison, a Palermo, nel corso dell’iniziativa “Le Università contro le mafie, la memoria delle stragi del 92/93 per costruire il futuro”, iniziativa che coinvolge gli atenei di Palermo, Roma, Milano e Firenze, nella giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di tutte le mafie.

“Ad indagare su via D’Amelio sono state messe in campo delle procure inadeguate – prosegue – dopo la morte di Falcone mio padre non è stato ascoltato, è stato lasciato solo. Oggi posso dire che la partita verso la verità è stata giocata male da chi questa verità doveva cercarla. Ci sono stati una vasta gamma di inquinamenti, che hanno caratterizzato non soltanto la fase investigativa ma anche quella processuale”, conclude Borsellino. 

 “Non ci sono morti di serie a e di serie b, ma tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita nella lotta alla mafia, sono stati tutti costruttori di quella che io chiamo la torre della civiltà – ha aggiunto -. La memoria è fondamentale perché si fa attraverso la conoscenza e la competenza, non è fatta di proclami ma di azioni concrete. Oggi non si ricorda una ferita che è soltanto una ferita che attiene alla nostra famiglia ma è una ferita collettiva che attiene alla nazione intera”, conclude Borsellino.

Lagalla: oggi ci sono vittime di stragi mafiose silenziose

“Oggi non ci sono più le vittime delle stragi mafiose ma ci sono le vittime delle stragi silenziose, vittime di crack e di droga. Uno dei grandi affari delle mafie di oggi continua ad essere, infatti, quello del traffico di stupefacenti – ha detto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – . La città di Palermo però, oltre ad essere diventata il simbolo della violenza mafiosa, è diventata anche il simbolo del riscatto. Alla violenza mafiosa oggi, ancora una volta, va opposto il senso della ragione che si produce attraverso la conoscenza, la cultura e quindi la libertà”.


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