Tolto il finanziamento all'azienda | Ora la Regione deve restituire i soldi - Live Sicilia

Tolto il finanziamento all’azienda | Ora la Regione deve restituire i soldi

Il Tribunale di Palermo ha dato ragione a un agricoltore.

PALERMO – Il dipartimento all’Agricoltura aveva revocato il finanziamento e l’imprenditore agricolo si era dovuto pagare da solo la macchina impagliatrice. Ma ora il dipartimento regionale dovrà pagare 43 mila euro all’impresa agricola di Polizzi Generosa.  A stabilirlo è stato il giudice monocratico della quinta sezione del Tribunale civile di Palermo. Al centro della vicenda giudiziaria una presunta violazione della concorrenza che aveva comportato la revoca di una parte del finanziamento concesso tramite una misura del Programma di sviluppo rurale 2007-2013.

L’impresa agricola è stata difesa da Giovanni Puntarello e Chiara Modica Donà Dalle Rose, avvocati dello studio Legalit. Secondo Puntarello “si tratta di una importantissima sentenza non solo perché innovativa nel suo genere, ma anche perché apre le porte a numerosi altri privati che a partire dal 2015 hanno subito illegittimamente il recupero di somme originariamente concesse e che – conclude -, al contrario del nostro assistito, non hanno immediatamente proposto azione davanti all’autorità competente”.

Una simile procedura potrebbe aver riguardato altri agricoltori. Per l’acquisto delle macchine all’interno di un finanziamento europeo, le aziende agricole devono presentare i preventivi di almeno tre imprese in concorrenza. Il bene viene acquistato dalla ditta che ha fatto il prezzo più basso. Per il dipartimento regionale, però, i preventivi presentati dall’impresa agricola erano stati prodotti da tre società che avendo dei legami societari non potevano essere ritenute concorrenti fra di loro.

Per il giudice, però, il principio di concorrenza è rispettato anche se le imprese, nel caso specifico due Srl (società a responsabilità limitata, ndr) una impresa individuale, sono collegate da stessi soci. La decisione spiega, infatti, che i soci non potevano “alterare i prezzi offerti dai tre fornitori in quanto nelle società di capitali la direzione dell’impresa e la gestione operativa è affidata all’amministratore che nella specie non coincideva per le due società né si identificava con la titolare della ditta individuale”.

Da ultimo, per il giudice, è rilevante anche la buona fede dell’impresa agricola acquirente “che – così si legge nella sentenza – non poteva conoscere i rapporti societari esistenti tra le imprese” e che così credeva di allegare i preventivi di imprese del tutto scollegate avendo “ragione sociale e partiva iva differenti” .

Così il giudice Alida Marinuzzi ha ordinato che il dipartimento disapplichi la revoca del finanziamento restituendo i circa 35mila euro che l’impresa non si è vista erogare. Alla cifra si dovranno sommare poi le spese del giudizio per un valore di circa ottomila euro.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI