Sicilia, la Finanziaria regionale partirà con pochi articoli

Finanziaria, partenza light e palla all’Ars. Voto segreto rimandato al 2026

Il vertice di maggioranza a Palazzo d'Orleans

PALERMO – Una Finanziaria che partirà snella e con pochi articoli, in modo da far scattare il timer regolamentare che prevede 45 giorni per l’esame del bilancio della Regione, e che sarà completata durante il suo percorso all’Ars. È l’indicazione fornita dal governatore Renato Schifani agli alleati nel vertice di lunedì pomeriggio a Palazzo d’Orleans.

La Finanziaria parte ‘light’

I suggerimenti dei partiti, che saranno studiati in una riunione operativa martedì 4 novembre, potranno trovare spazio in commissione Bilancio attraverso un maxi-emendamento del governo. Troppo presto per scendere nel dettaglio delle cifre: di certo c’è che le norme di partenza varranno circa 650 milioni di euro ma queste saranno soltanto il nucleo di partenza della legge di stabilità che prenderà definitivamente forma in Parlamento.

Finanziaria, sgravi fiscali alle imprese per le assunzioni

Una misura però è stata già anticipata dalla nota diffusa da Palazzo d’Orleans al termine di un vertice durato circa due ore e mezza: sgravi fiscali per le imprese che assumono nuovo personale. Un articolo che, secondo fonti di maggioranza, dovrebbe valere poco meno di duecento milioni di euro e i cui contenuti in qualche modo erano stati già abbozzati da Noi moderati. Il governo ora considera la misura “strategica” per stimolare la creazione di posti di lavoro e “sostenere concretamente il tessuto produttivo dell’Isola”.

regione
Palazzo d’Orleans

Non solo Finanziaria al vertice di maggioranza

Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Mpa, Democrazia cristiana e Noi moderati si sono ritrovati attorno al tavolo ascoltando le indicazioni del governatore. Assente l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. Schifani non è rimasto con gli alleati per tutta la durata di un vertice che, tra i vari temi sul tavolo, ha segnato anche l’apertura del dialogo sulle prossime elezioni amministrative e sulla prossima infornata di nomine. Rinviata a gennaio la ‘prova di forza’ con le opposizioni sulla modifica del voto segreto. Con il nuovo anno arriveranno poi in aula anche il ddl Enti locali, quello sui Consorzi di bonifica e la riforma della dirigenza regionale.

Il ruolo di Galvagno

Nel corso dell’incontro il presidente della Regione ha avuto parole di elogio per il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Schifani ne ha ricordato il contributo in occasione delle altre leggi di stabilità “portate a termine sempre nei tempi previsti”. È il segnale di quanto Palazzo d’Orleans conti sul rapporto di fiducia con Galvagno affinché anche questa Finanziaria vada in porto senza scossoni.

Migliorano i rapporti Schifani-FdI

Parole che segnano un miglioramento dei rapporti con Fratelli d’Italia. I meloniani anche in questa occasione, come accaduto nell’ultimo vertice di maggioranza, hanno avuto un faccia a faccia in solitaria con il presidente della Regione. Inevitabile qualche riferimento alla vicenda Iacolino, il manager inviso a FdI designato alla Pianificazione strategica: Schifani a tal proposito avrebbe confermato al commissario FdI Luca Sbardella la sua ferma volontà di trovare “una soluzione” al caso che aveva incrinato i rapporti con i meloniani.

Schifani Galvagno
Gaetano Galvagno e Renato Schifani

Il caso ‘Iacolino-Firenze’

Oggi la commissione Affari istituzionali dell’Ars, che dovrebbe esaminare la designazione di Alberto Firenze all’Asp di Palermo, salterà per indisponibilità dell’assessora alla Salute Daniela Faraoni. Le due nomine, quella di Iacolino e di Firenze all’Asp di Palermo, vanno a braccetto ma la soluzione non potrà tardare ancora a lungo. Sulla designazione di Firenze, infatti, incombe il silenzio-assenso che scatterà in ogni caso il 5 novembre.

Schifani: “Clima di coesione e responsabilità”

Palazzo d’Orleans, intanto, brinda alla “piena compattezza” della coalizione e alla “condivisione degli obiettivi”. Schifani ha espresso “soddisfazione” per il clima di “coesione e responsabilità”, sottolineando “l’impegno comune a proseguire lungo il percorso di modernizzazione dell’amministrazione regionale”.

Le attese dei partiti di maggioranza

I partiti, però, attendono di conoscere la loro libertà d’azione rispetto ad un testo con cento milioni già assegnati ai vari assessorati per le spese obbligatorie. Bisognerà poi trovare posto per le norme bocciate dai franchi tiratori in occasione della manovra quater: dal south-working al fondo per l’editoria, passando per gli ormai famosi laghetti delle imprese agricole. Di certo c’è che Palazzo d’Orleans non vuole sentire la parola “mance”. L’indicazione ai partiti della coalizione, ancora una volta, è quella di portare all’attenzione del governo misure generali di sostegno ai vari comparti. Su questo fronte dovrebbe arrivare uno ‘spazio economico’ di oltre 250 milioni di euro che comprenderebbe anche le risorse per nuove proposte provenienti dal Parlamento ma vista la fase iniziale del dossier Finanziaria il condizionale è d’obbligo.


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