Finanziati progetti per 58 milioni |Fondi anche per il centro sportivo - Live Sicilia

Finanziati progetti per 58 milioni |Fondi anche per il centro sportivo

Il recupero del complesso di Camporotondo, abbandonato da anni, è stato finanziato con circa 9 milioni. Ecco nel dettaglio quali sono gli interventi.

bando periferie
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CATANIA – C’è anche il recupero del centro sportivo di Camporotondo, nel mega finanziamento per le periferie stanziato dal Governo. La struttura della vergogna, una delle più grandi incompiute della provincia di Catania, realizzata tra il 1975 e il 1995 per poi essere abbandonata nei decenni successivi, sarà riqualificata grazie a oltre 9 milioni di euro. “La struttura, di proprietà della Città metropolitana – afferma il sindaco di Camporotondo, Filippo Privitera – sarà riqualificata con 9 milioni e mezzo di euro; inoltre – prosegue – il Comune è proprietario di un palazzetto dello sport abbandonato, che abbiamo intenzione di recuperare utilizzando il bando sport e periferie. Insomma – evidenzia – può diventare una vera e propria Città dello sport, anche alla luce del finanziamento della Catania-Etna”.

Quello del Comune etneo è solo uno dei tanti progetti finanziati, anche in provincia – ad esempio il recupero della stazione San Marco, di Paternò – presentati stamattina alla città dal sindaco, dall’assessore Di Salvo, e dai dirigenti dell’Urbanistica, che hanno predisposto la documentazione: un parco progetti del valore di quasi 50 milioni. “Dei complessivi 58 milioni che siamo riusciti ad ottenere – ha spiegato il sindaco Bianco – 40 milioni sono destinati alla Città metropolitane e 18 al Comune. È un intervento senza precedenti – ha continuato – che punta alla sicurezza, all’impatto sociale, all’integrazione”.

San Giovanni Galermo e Trappeto Nord sono i due rioni che hanno ottenuto circa 18 milioni. Qui saranno molte le opere realizzate: dalla riqualificazione della spina verde di via Capo Passero, al completamento di piazza Beppe Montana, alla messa in sicurezza del centro di quartiere, alla realizzazione di una chiesa, attualmente ospitata in locali pubblici che, in questo modo, potranno tornare nella disponibilità della collettività.

E poi, previsto anche il recupero del Centro fieristico Le Ciminiere, la riqualificazione della Civita e del viale Kennedy dal punto di vista della sicurezza, ma non della ciclabilità. Il completamento della pista ciclabile – realizzata solo all’inizio dell’arteria che costeggia il litorale sabbioso, per circa 800 metri – invece, potrebbe essere inserito in seguito, dal momento che non è stato possibile procedere agli espropri prima della presentazione dei progetti; ma l’impegno del sindaco metropolitano è quello di inserire anche la pista ciclabile nella progettazione definitiva. I tempi secondo quanto affermato dal primo cittadino, saranno rapidi: “alcune opere potranno partire nel giro di 2/3 mesi – ha detto – ed entro l’estate vi saranno i grandi interventi”.

Soddisfatto l’assessore Di Salvo che ha lavorato intensamente con i dirigenti dell’urbanistica per la redazione dei progetti, nonché con gli esponenti del Consiglio comunale e di quartiere, parte integrante nell’indicare le priorità per i territori. “Siamo partiti – ha spiegato l’assessore – da uno studio sociale delle aree destinatarie dei fondi, analizzando le condizioni dell’occupazione, della scolarità, e  attuato una strategia di scambio e confronto”.

“Parliamo di territori abitati da oltre 30.000 persone che per decenni hanno dovuto convivere con vere e proprie piaghe legate alla presenza di discariche abusive, alle incompiute, alle strutture vandalizzate, al degrado e al disagio sociale – ha sottolineato Catalano. Contesti a forte rischio con inevitabili fatti di cronaca legati in particolare allo spaccio di sostanze stupefacenti ed ai furti. Oggi – ha aggiunto – bisogna voltare pagina e guardare al futuro con la certezza che questi fondi vadano impiegati con una particolare oculatezza per evitare eventuali sprechi”.

Sulla concertazione si sofferma, invece, Anastasi, esponente dell’opposizione. “Si fa opposizione in aula – ha commentato – ma amministrare vuol dire anche costruire. Quanto avviato per Trappeto nord è frutto di proposte avanzate personalmente da me, e del confronto con i tecnici e con gli uffici. I territori vanno conosciuti e non ghettizzati – ha proseguito, ma riqualificati in base a specifiche esigenze. Questi interventi – ha aggiunto – sono mirati e indicati proprio da chi il territorio lo conosce bene. Resto all’opposizione è chiaro – ha concluso – ma una cosa è la politica, un’altra saper amministrare”.

 

 


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