Muore in casa bimba di 7 mesi: la nonna disperata corre al bar dai genitori - Live Sicilia

Muore in casa bimba di 7 mesi: la nonna disperata corre al bar dai genitori

Il decesso può essere legato alla sindrome improvvisa del lattante
ITALIA
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Una bimba di appena sette mesi è morta lo scorso martedì, 6 dicembre, a Firenze. La piccola era in casa insieme alla nonna quando il suo cuore ha improvvisamente cessato di battere mentre dormiva. La donna si è accorta della situazione ed è corsa in strada con la bambina tra le braccia invocando aiuto e dirigendosi verso il bar gestito dai genitori della piccola, a poche centinaia di metri passi dall’abitazione.

Durante l’attesa per l’arrivo dell’ambulanza un commerciante ha tentato invano di rianimare la bimba. Poi sul posto sono arrivati i medici, anche loro hanno fatto di tutto per strappare la piccola alla morte fino a quando la dottoressa del 118 è uscita fuori dal bar con la voce rotta dal pianto: “Non ce l’abbiamo fatta, non ce l’abbiamo fatta”.

Ancora ignota la causa del decesso: la prima ipotesi è che si tratti della sindrome della morte improvvisa del lattante, un evento raro che si stima colpisca tra l’uno e il due per mille dei neonati.

Come spiega il sito dell’Ospedale Bambin Gesù la SIDS (dall’inglese Sudden Infant Death Syndrome) o morte in culla o morte improvvisa del lattante è la morte improvvisa e inspiegabile di un bambino al di sotto dell’anno di età. È più frequente tra uno e cinque mesi di età e rappresenta una delle cause principali di morte nel primo anno di vita. Nel nostro Paese, si stima che vada incontro a morte in culla 1 nato su duemila. Riguarda quasi sempre bambini apparentemente sani. Il decesso si verifica di solito durante il sonno e per questo è chiamata ‘morte in culla’.


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Commenti

    Il dolore per una così triste scomparsa è si può solo immaginare…Bisogna essere grati al Gip che è stato attento e diligente a differenza del collega che ha nominato i periti che sono indagati per la falsa perizia e possibile complicità in un misfatto così grave. Qualora tale falsa perizia fosse accertata anche il giudice che ha nominato i periti dovrebbe rispondere dela sua responsabilità per incapacità e si spera non anche altro. Tutti conoscono la rete di relazioni e protezione reciproche che soffocano le professioni e l’onestà anche di chi ha in cura le nostre vite

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