AGRIGENTO – Un solo seggio al Pdl: è questo il dato più significativo e sconvolgente in provincia di Agrigento, roccaforte di destra per antonomasia in passato, dove ora lo tsunami M5S si conferma essere il primo partito nel capoluogo e in provincia. Ad aggiudicarsi lo scranno dei grillini è Matteo Mangiacavallo di Sciacca.
Angelino Alfano in occasione dell’importante appuntamento elettorale aveva sfoderato l’argenteria migliore per la sua città candidando l’europarlamentare Salvatore Iacolino e l’ex presidente della provincia, Vincenzo Fontana. E’ stato quest’ultimo a spuntarla, piazzandosi davanti al deputato uscente Nino Bosco e a Giancarlo Granata.
Chi invece, si conferma campione in provincia è Lillo Firetto che sbanca le urne con un’ottima performance. La vittoria di Crocetta, poi, gli assicura anche l’elezione nel listino. Così, spazione all’Ars per la seconda degli eletti in lista, la riberese Margherita La Rocca Ruvolo. Un seggio va al Pd. lo conquista, Giovanni Panepinto. Fuori i due uscenti Vincenzo Marinello e Giacomo Di Benedetto.
Alla fine è scattato il seggio di Grande Sud: se lo aggiudica Michele Cimino.Nessun seggio invece, per Italia dei valori. Anche Sel, fuori dai giochi, raccoglie davvero poco così come Fli che non riesce a rieleggere nemmeno un big quotato come Luigi Gentile.
La sfida è stata aperta fino all’ultimo seggio, sul fronte di Cantiere Popolare dove si sono contesi lo scranno Totò Cascio e Michele Catanzaro che a Sciacca, la sua città di origine, fa l’en plein di voti con più di 3000 preferenze. Un numero non sufficiente: è stato eletto Cascio. L’Mpa mette la caparra su un seggio, che spetta all’uscente Roberto Di Mauro.