PALERMO – “La mia vita è cambiata in un attimo, apprezzate il tempo perché non si può tornare indietro”. Sono le parole di Carmelo, uno dei tre figli di Mimma Faia, la donna di 38 anni morta in seguito a una scarica elettrica. Era rimasta folgorata i primi di ottobre, mentre passava lo straccio nella cucina della trattoria in cui lavorava, in corso dei Mille a Palermo.
Il calvario di Mimma
Le speranze si sono spente dopo due mesi: ieri, 11 dicembre, la donna è deceduta nel reparto di terapia intensiva del Policlinico, dove era ricoverata. Una notizia che ha profondamente sconvolto tutti coloro che conoscevano Mimma, descritta come una donna forte, tenace, che ben conosceva lo spirito di sacrificio.
“Che dolore, cara Mimma – dice l’amica Giovanna -. Dopo tante prove che avevi superato nella vita, crescendo tre meravigliosi figli da sola, non era questo il destino che meritavi. Meritavi gioia e amore, ma non possiamo fare altro che convivere ora con questa tristissima realtà”.
“Tristissima realtà”
Rabbia e dolore, ma anche desiderio di giustizia: “Mimma – scrive sui social un’altra amica – io spero di cuore che venga fatta chiarezza su quello che ti è successo. Una madre di famiglia non può morire a 38 anni mentre sta lavorando. Non ti tiravi mai indietro, eri una donna tutta casa e lavoro, ma avevi ancora tanto da fare. Dovevi avere più tempo”.
I sindacati: “Tragedia provocata dalla poca sicurezza”
E anche i sindacati fanno sentire la propria voce. Uiltrasporti Sicilia chiede ancora una volta più controlli: “La scomparsa di Mimma Faia, folgorata all’interno di una trattoria, rappresenta l’ennesima tragedia legata alla mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro. Non possiamo accettare che una lavoratrice, uscita di casa per guadagnare pochi soldi, ritorni dentro una bara”.
“La Uiltrasporti Sicilia – precisano – continuerà a gridare con forza “Zero morti sul lavoro”. Chiediamo che venga fatta piena chiarezza su questa ennesima morte bianca. Lo dobbiamo alla famiglia di Mimma, ai suoi figli che l’hanno visto uscire di casa per poi non farvi più ritorno”.
Così i segretari Katia Di Cristina e Daniele Barbera, che hanno aggiunto: “La categoria della Multiservizi è troppo spesso sfruttata, poco tutelata e priva delle condizioni minime di sicurezza. È ora di dire basta. Non possiamo continuare a tollerare questa situazione. La Uiltrasporti ribadisce il proprio impegno affinché simili tragedie non si ripetano più e invita le istituzioni e le aziende a dare massima priorità alla sicurezza e alla dignità dei lavoratori”.
Le indagini sull’incidente avvenuto nel locale al piano terra di un palazzo vicino alla stazione centrale sono in corso. Sono condotte dalla polizia, coordinata dalla Procura di Palermo. Sul corpo della donna è stata disposta l’autopsia: l’esame permetterà di accertare le cause del decesso.