PALERMO – L’avviso 8 resta in piedi. E potrebbe partire già nella prossima primavera. Ma la graduatoria sarà da rifare. E così, tornano a sperare diversi enti inizialmente esclusi. In particolare i cosiddetti enti “storici” che si sono sentiti penalizzati dalle valutazioni dell’assessorato e per questo hanno presentato ricorso bloccando, in pratica, per lunghi mesi, il bando da 136 milioni pubblicato dal governo Crocetta.
Un bando che quindi potrebbe adesso “resuscitare”, dopo le opportune modifiche e partire immediatamente dopo la conclusione del nuovo bando, quello voluto invece dall’assessore della giunta Musumeci, Roberto Lagalla.
Insomma, il Tar con sentenza definitiva ha concluso la vicenda giudiziaria relativa all’Avviso “della discordia”, già oggetto di ordinanze dello stesso Tar e del Cga che ne avevano sospeso l’efficacia in attesa della definizione nel merito della questione (su cui appunto hanno deciso oggi i giudici amministrativi). Il Tar in particolare ha accolto in parte il ricorso proposto per conto di alcuni enti dagli avvocati Girolamo Rubino, Calogero Marino e Lucia Alfieri e ha ritenuto illegittimi i criteri A1 e A2, obbligando l’amministrazione a riformulare in maniera più logica tali criteri ed a modificare la graduatoria.
Questi criteri, ecco la critica degli enti che hanno presentato ricorso, avrebbero dovuto rispecchiare il criterio dell’esperienza nel settore e quindi premiare gli enti che avevano espletato in passato il maggior numero di corsi, e invece – ecco il ‘cuore’ del ricorso – hanno previsto l’attribuzione di un punteggio quasi identico sia agli enti con pochissimi corsi alle spalle sia agli enti con grande esperienza nella Formazione.
Il Tar ha ritenuto illogici questi criteri che avrebbero penalizzato, appunto, i cosiddetti enti storici, invitando l’amministrazione a definire nuovi criteri in grado di attribuire un diverso punteggio rispondente alla reale esperienza di ciascuno degli enti partecipanti. Ma adesso, molto potrebbe cambiare: considerato infatti che i punti da attribuire per i due criteri sono 24 sui 100 complessivi, e che nell’ultima graduatoria la differenza di punteggio tra enti più “giovani” ed enti storici rispetto a citati criteri A1 e A2 è minima, la nuova graduatoria che verrà fuori potrebbe portare a un notevole cambiamento tra gli enti ammessi a finanziamento e al “declassamento” dei nuovi ed avanzamento degli enti con maggiore esperienza.
Ma il bando, intanto, resta in piedi. Sono state respinte, nel tempo, le altre critiche sollevate nei confronti dell’Avviso, che puntavano a fare decadere il bando stesso. E così, dopo la modifica della graduatoria si potrà ripartire. Utilizzando, finalmente, i 136 milioni messi a disposizione dall’Europa.
“Come abbiamo sempre sostenuto, neutralizzare il criterio dell’esperienza all’interno del settore della Formazione professionale è stato un errore. L’Avviso 8, emanato dall’ex assessore Marziano, ha messo sullo stesso piano enti storici e nuovi. Uno sbaglio e oggi il Tar Sicilia lo ha sospeso. Adesso il governo deve riscrivere subito la graduatoria e valutare l’opportunità di fare partire insieme Avviso 2 e Avviso 8 dando così la possibilità di ricollocare la quasi totalità del personale”. Lo dice Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia che insieme a Ninni Panzica della Uil Scuola aggiunge: “ricordiamo che hanno presentato istanza 50mila allievi e che trentamila sono rimasti fuori. Questo sindacato è pronto al confronto per valutare percorso e soluzioni migliori”.