Formazione, il caso dell'Avviso 8 | Figuccia: "Crocetta si dimetta" - Live Sicilia

Formazione, il caso dell’Avviso 8 | Figuccia: “Crocetta si dimetta”

Il deputato: "La vicenda di Marziano è uno schiaffo in pieno volto ai tanti licenziati del settore".

I finanziamenti agli enti
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PALERMO – “La vicenda di queste ore relativa all’Avviso 8 della formazione professionale, descritta da un quotidiano on line, che nelle parole dello stesso assessore Marziano risulta quantomeno sospetta e che vede ancora una volta tale comparto coinvolto non puo’ non avere conseguenze”. Lo dichiara il deputato regionale di Forza Italia Vincenzo Figuccia.

“Ciò che rattrista di più – prosegue – è che proprio in uno dei settori simbolo della lotta per la legalità e la trasparenza tanto sbandierate da Crocetta, il governo continua a mostrare la sua inconsistenza e la sua doppia faccia. È nel nome della legalità e della trasparenza che il presidente della regione e il governo hanno licenziato migliaia di persone in questi anni nel settore, sventolando finti moralismi solo per imbastire nuove cordate e creare nuove assunzioni. Offrire uno spettacolo di questo tipo oggi risulta come una beffa. Migliaia di licenziamenti in nome di una crociata solo annunciata e mai realizzata”.

“Che brutta testimonianza – continua Figuccia – quella descritta oggi sulla stampa, proprio triste; vera rappresentazione delle miserie umane. Chi governa è chiamato alla massima diligenza e non può sottovalutare l’impatto di certe cose, lasciandosi smascherare in un intreccio di amicizie e relazioni. Se dovesse risultare al vero, ne rimarrei molto amareggiato, poiché si tratterebbe di uno schiaffo in pieno volto ai tanti licenziati del settore, ai siciliani onesti e ai giovani che aspettano segnali di rinnovamento e di speranza da parte della politica. Se Crocetta dava un senso agli annunci urlati ai quattro venti in questi quattro anni, ora non ha più alternative. Dopo questi fatti che si aggiungono allo scandalo della sanità e ai fallimenti in settore strategici come quello dei rifiuti, adesso può fare solo una cosa: dimettersi, per pudore e vergogna”.


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