PALERMO – Potrebbe tornare presto in funzione il forno crematorio del cimitero dei Rotoli. Ad annunciarlo è il capo di Gabinetto del sindaco, Gabriele Marchese, che è anche responsabile degli impianti cimiteriali: “Aspettiamo solo di definire le procedure – dice Marchese a Livesicilia – e poi procederemo all’acquisto del polverimetro, che ad oggi è l’unico elemento che impedisce la riapertura del forno”.
Forno che ormai da mesi ha chiuso i battenti, se non in casi di necessità, e che è l’unico in Sicilia, mentre in tutto il Meridione ce n’è solo un altro in Campania. Situazione che ha creato una emergenza al cimitero dei Rotoli, alle prese con un deposito per le salme saturo anche per via delle difficoltà nel procedere alle inumazioni nella zona interdetta per il pericolo di caduta dei massi dal costone roccioso.
Ma la chiusura del forno, come detto, era dovuta solo alla mancanza del polverimetro, che ha la funzione di segnalare eventuali anomalie nell’emissione di gas inquinanti dovuti alle cremazioni. Uno strumento non facilmente reperibile: quello ordinato da Palazzo delle Aquile era l’unico a disposizione in tutta Italia e ordinarlo all’estero avrebbe richiesto almeno altri sei mesi. La spesa prevista è di 13mila euro. Finora, il polverimetro è stato al centro di una diatriba fra la Gesip e la ditta produttrice che aveva di fatto bloccato il campo santo. Così il Comune ha deciso di intervenire, in via eccezionale, per risolvere il problema acquistando direttamente il pezzo mancante.
E, sul forno, arriva all’amministrazione anche una particolare offerta da parte di Massimo D’Asta, responsabile tecnico della Gesip che fino ad agosto si è occupato dell’impianto, che si propone gratuitamente per la redazione del manuale tecnico e la formazione del personale. “Prenderemo in considerazione l’offerta e valuteremo”, è stata la risposta di Marchese.