CATANIA – La bomba è scoppiata. Marco Forzese, deputato regionale dell’Udc ha deciso di autosospendersi. Lo ha annunciato alla presenza dei rappresentanti provinciali e cittadini: “Non posso restare in un partito che si sta trasformando in un nuovo Mpa”. Si è dato 48 ore di tempo per decidere, ma anche per capire cosa in questo lasso di tempo avrebbero fatto i vertici: Cesa e D’Alia per intenderci.
Nel frattempo che Forzese spiegava le motivazioni che lo hanno spinto anche a rinunciare a un posto per le elezioni nazionali: “Non posso tradire chi mi ha votato come componente dell’Assemblea Regionale Siciliana” ha detto, ecco che da Roma e Palermo arrivavano i commenti e poi le azioni. Gianpiero D’Alia si è limitato alla reazione dialettica: “Tutti siamo utili nessuno è indispensabile. Forzese è tra i meno indispensabili”, Lorenzo Cesa è passato direttamente ai fatti. Per Catania arriva il commissariamento con la nomina di Filippo Cirolli, destituito quindi Salvo Calogero dal ruolo di segretario provinciale. Decisione commentata da Forzese con sufficienza: “D’Alia ha perso una ottima occasione per tacere, si è comportato come un bambino viziato – aggiunge con una ricca dose di vetriolo – è inadeguato a ricoprire un ruolo così delicato ”.
“Ho fatto di tutto per tentare di evitare questa autosospensione – rilancia Forzese – Ho lanciato messaggi a livello nazionale e regionale ma ho visto che sono sordi. La ragione di questa scelta è semplice – spiega – in tempi non sospetti l’Udc lasciò il Governo Lombardo perché non condivideva la sua azione politica legata ad un sistema di clientele e di nomine. Oggi mi ritrovo, invece, all’interno di un partito dove c’è tutto il Movimento per l’Autonomia. A partire dall’amico, se così lo vogliamo chiamare, Lino Leanza, dal senatore Pistorio, ora candidato alla Camera, da Nicola D’Agostino e la lista continua con tanti consiglieri comunali e provinciali. L’elettorato dell’Udc si è sentito tradito, perché di fatto ci siamo ritrovati al nostro interno tutti i nomi che nella scorsa legislatura alla Regione, insieme a Raffaele Lombardo, hanno contribuito a creare un disagio sociale all’intera Sicilia. L’Udc si sta trasformando in un nuovo Mpa”.
Quello che sta accadendo, secondo lei, è un piano di occupazione politica escogitato da Raffaele Lombardo? “Può anche darsi – risponde – Lombardo è bravo, possiede capacità tattiche che non sono da sottovalutare. Ci sono ex autonomisti candidati in Lombardia, altri all’interno dell’Udc, presenze anche nella lista Tabacci. Alcuni pettegolezzi annunciano, e io credo che si sia un fondo di verità, che Lombardo dopo le elezioni politiche li richiamerà tutti a raccolta per rimettere in piedi il suo progetto politico, spero – commenta ironicamente – questa volta per migliorare la Sicilia e non per distruggerla come ha già fatto”.
Lunedì cosa accadrà? Intanto l’Udc potrebbe perdere altri pezzi, all’incontro di oggi erano presenti i consiglieri provinciali Ernesto Calogero e Elio Vanella, ed il consigliere comunale di Catania Marcello Bottino. Questi tre potrebbero seguire l’esempio di Marco Forzese, alla ricerca, a questo punto, di una nuova appartenenza politica. “Mi ha chiamato il Pdl – racconta il deputato regionale – ho ricevuto telefonate da Tabacci e sono stato contattato dallo stesso Presidente della Regione”. Ed è proprio su Crocetta che potrebbe cadere la scelta di Marco Forzese anche perché come lui stesso ha ricordato stamattina: “Ancor prima che D’Alia e l’Udc scegliessero di appoggiare la candidatura di Rosario Crocetta a governatore della Sicilia io avevo già deciso di dargli il mio sostegno politico”. Il Movimento il Megafono potrebbe diventare la nuova casa politica di Marco Forzese.