Fratelli d'Italia punta Catania: "Saremo il primo partito" - Live Sicilia

Fratelli d’Italia punta Catania: “Saremo il primo partito”

La partita nella città etnea diventa fondamentale per i patrioti che sono riusciti a spuntarla con gli alleati candidando a sindaco Enrico Trantino.
VERSO IL VOTO
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CATANIA – Fratelli d’Italia mostra i muscoli. Giorgia Meloni, reduce della prima tornata elettorale che ha visto aumentare le percentuali della fiamma ma non sfondare in tutti i comuni al voto, punta le sue fiches su Catania. La partita nella città etnea, la nona città italiana, diventa fondamentale per i patrioti che sono riusciti a spuntarla con gli alleati candidando a sindaco Enrico Trantino. La campagna elettorale del partito catanese, che mira ad affermarsi come primo della coalizione e della città, è un esempio plastico del disegno dei vertici locali e nazionali della fiamma. 

Uno stuolo di ministri e pezzi grossi dell’esecutivo nazionale ha calcato le scene o lo farà a breve. La premier Giorgia Meloni, insieme a Tajani e Salvini, chiuderà la campagna elettorale di Trantino il 26 maggio in Piazza Università. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, venerdì e sabato sarà a Catania per dare la carica ai suoi. Dopo i ministri Musumeci, Sangiuliano, Abodì (protagonista di una passerella a scuola con il candidato sindaco che ha fatto parecchio discutere) e Urso, ieri è stato il turno del titolare del dicastero della sanità Orazio Schillaci. Un modo chiaro per sottolineare la vicinanza e la sinergia con l’esecutivo nazionale, evidenziata durante vari passaggi della kermesse.  

I meloniani, che hanno contribuito per buona parte alla formazione della lista del sindaco, puntano a fare l’en plain. “La lista di Fratelli d’Italia è forte e partecipata e ha le carte in regola per arrivare prima. L’obiettivo principale è rafforzare il nostro candidato sindaco”, dice il segretario provinciale Alberto Cardillo a margine dell’iniziativa. Una partita nella partita che si preannuncia molto agguerrita scorrendo i nomi dei candidati delle liste degli alleati. 

A prendere la parola davanti a una nutrita platea di sostenitori e qualche alleato (in prima fila ci sono i leghisti Valeria Sudano e Anastasio Carrà, in piedi sullo sfondo l’autonomista Giuseppe Lombardo), ci pensano il deputato nazionale Francesco Ciancitto e il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Entrambi sottolineando la comunione d’intenti con l’esecutivo nazionale. “C’è grande attenzione nei confronti di Catania da parte di Giorgia Meloni”, scandisce il pupillo di Ignazio La Russa. 

Il ministro Schillaci sciorina i risultati dei primi sei mesi di governo con un’attenzione particolare (immancabilmente) al settore sanitario (con il plauso della truppa di medici presente in sala). Tocca a Trantino (che non a caso ricorda che il futuro sindaco sarà a pieno titolo un’autorità sanitari) sfidare l’imbarazzo e nominare (“senza ipocrisie”) il convitato di pietra dell’evento: l’ex assessore regionale alla salute Ruggero Razza. “Permettetemi di ringraziare Ruggero Razza per quello che fece durante il covid”, dice il candidato sfatando un tabù (considerando la bufera giudiziaria che si è recentemente abbattuta sull’ex assessore e su una fetta della galassia vicina ai meloniani). 

Dalla sala arrivano scroscianti applausi. Ma nei prossimi giorni il partito di governo sarà anche partito di lotta come svelano a margine della kermesse i militanti del circolo Stella Rao. Nel fine settimana a Catania si punteranno i riflettori sul tema della sicurezza nel corso di una iniziativa (la presentazione di un libro sulla storia “dei falchi etnei”) con il responsabile organizzazione nazionale Giovanni Donzelli e l’outsider Fabio Rampelli. 


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