Fu il set di Montalbano| Ora sparano col kalashnikov - Live Sicilia

Fu il set di Montalbano| Ora sparano col kalashnikov

Un trentenne è stato arrestato, grazie alle riprese di una videocamera, mentre spara con un kalashnikov a fini di minaccia, probabilmente per ragioni legate al gioco d'azzardo. Dove? Su quello che fu il set del commissario Montalbano.

RAGUSA, un arresto
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Il ristorante è proprio dietro la casa del Commissario Montalbano, l’azienda di legnami nella vicina contrada di Santa Croce Camerina, set privilegiato della fortunata serie televisiva Rai del noto personaggio di Camilleri. Prima dell’estate sono stati gli scenari non di set televisivi ma di minacce: esplosi con colpi di kalashnikov. Dopo mesi di indagini la svolta: carabinieri di Ragusa, su ordine della Procura Iblea, hanno arrestato un trentenne incensurato, insospettabile, tradito da una telecamera. E’ indagato per porto e detenzione di arma e munizioni da guerra e minacce aggravate. Secondo gli investigatori il movente sarebbe da collegare a gioco d’azzardo e scommesse on-line. Durante l’operazione sono stati rinvenuti un caricatore e numerose cartucce per kalashnikov. I militari stanno impiegando nelle perquisizioni in corso unità cinofile specializzate nella ricerca di armi ed esplosivi.

A sparare i colpi di kalashnikov lo scorso febbraio ai danni delle ditte di legnami “Gruppo Barone” e “Sud Legno” e contro il ristorante “Rosengarten”, dietro la casa del Commissario Montalbano, set privilegiato della fortunata serie televisiva Rai del noto personaggio di Camilleri, è stato Giovanni Cabibbo, 33 anni, incensurato, che é stato arrestato. A farlo cadere in trappola sono state le immagini riprese da una telecamera installata nei pressi dell’esercizio commerciale. Resta ancora da accertare a quale titolo Cabibbo abbia svolto, secondo gli investigatori, attività di intermediazione e di recupero crediti maturati nell’ambito del mondo delle scommesse e del gioco d’azzardo.Per Cabibbo l’accusa è di minacce e detenzione e porto illegale di arma da guerra. Il Gip del Tribunale di Ragusa Giovanni Giampiccolo ha ritenuto però di concedere gli arresti domiciliari e non la custodia in carcere. I carabinieri lo avrebbero individuato dopo aver esaminato i filmati del sistema di videosorveglianza del ristorante ‘Rosengarden’. Dalle immagini emergerebbe che l’auto dalla quale l’uomo sarebbe sceso per sparare i colpi di mitra all’indirizzo del locale sarebbe proprio uguale alla sua e proprio nelle vicinanze del luogo è in possesso di un garage.


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