Gamba nel cartone, stretta della Regione: ispettori negli ospedali - Live Sicilia

Gamba nel cartone, stretta della Regione: ispettori negli ospedali

Una commissione di vigilanza nei pronto soccorso dopo il caso di Patti

PALERMO – “L’ispezione ha evidenziato responsabilità da parte del medico di guardia di Patti”: le parole dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo mettono il bollo dell’ufficialità ad una notizia già nota.

È stata una “scelta professionale e individuale del medico che ha gestito in maniera poco opportuna il caso”, taglia corto l’assessore. Ha deciso cioè di inscatolare la gamba di un paziente che si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale messinese con la gamba fratturata.

Commissione di vigilanza

La Regione sente molto il peso della vicenda e del clamore mediatico che ha superato i confini dello Stretto. Non si spiegherebbe altrimenti la necessità di convocare una conferenza stampa agostana a cui partecipa lo Stato maggiore maggiore della sanità siciliana.

Ci sono pure il dirigente del dipartimento della Pianificazione strategica Salvatore Iacolino, quello del Dasoe Salvatore Requirez, il direttore generale dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì e il direttore generale dell’Arnas Civico Walter Messina.

L’assessore annuncia che “una commissione regionale nei prossimi giorni visiterà tutti i pronto soccorso dell’Isola per evidenziare tutte le problematiche esistenti”. È stato il presidente Renato Schifani a volerla.

“Il paziente poteva essere trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Milazzo. Dai documenti non risulta che il medico abbia indirizzato il paziente dove avrebbe potuto essere assistito dalla struttura ortopedica”, aggiunge l’assessore.

La questione cartella clinica

C’è di più, in realtà. Agli ispettori il medico avrebbe raccontato di avere proposto il trasferimento Milazzo “ma non c’è traccia nella cartella clinica”. Un ulteriore punto da chiarire.

Probabilmente sarà materia dell’inchiesta penale aperta dalla Procura di Patti, che ha delegato la guardia di finanza, non del procedimento disciplinare per il quale si attende di conoscere solo l’entità del provvedimento.

I legali del medico

In mattinata è arrivata la nota degli avvocati Giovanni Tortora e Tindaro Giusto, che assistono la dottoressa che, una settimana fa, ha immobilizzato la gamba fratturata al paziente Elia.

“Sorprende che organi politici regionale e le strutture dirigenziali della sanità regionale e provinciale scoprano oggi che il Pronto soccorso di Patti abbia criticità trascurate per anni – hanno spiegato -. Non permetteremo che la dottoressa diventi il capro espiatorio, l’anello debole da colpire: il sistema sanitario della zona tirrenica Messinese è ridotto all’osso, affetto da totali carenze strutturali, di personale”.

L’assessore Volo replica in conferenza stampa: “Nessuna voglia di trasformare qualcuno in capro espiatorio, ma non ci si può sottrarre alla responsabilità soggettiva”.

“Difendiamo le eccellenze”

Ed è il proprio il sistema che Iacolino difende. Un sistema, spiega, fatto da “53 mila persone con tante eccellenze. Se ci sono errori commessi da alcune persone non possono ricadere negativamente sull’immagine dell’intero sistema. Oggi abbiamo istituito una commissione di vigilanza per cercare di conoscere i punti di forza e di debolezza ma ripeto il nostro è un sistema con tante eccellenze”.

Requirez torna sul caso specifico di Patti. “Ci sono delle regole e vanno seguite. Bisogna lasciare spazio il meno possibile all’inventiva”. In ospedale c’era tutto ciò che serviva, comprese le stecche monouso per bloccare la gamba fratturata, e il cartone sarebbe stata una licenza inopportuna.

Cuccì conferma la rimozione del responsabile facente funzioni del pronto soccorso. Fu scelta dal primario ma la sua nomina non passò, come avrebbe dovuto, dalla Direzione strategica.

Una lacuna scoperta mentre si indagava sul caso della gamba “inscatolata” ma che non è ad esso collegato.

A Walter Messina il compito di rispondere su un altro caso molto doloroso legato alla morte di un bambino di 7 anni operato nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Civico di Palermo. I genitori in una lettera a Repubblica-Palermo hanno descritto un personale medico e infermieristico disattento e poco professionale. Messina ha difeso l’operato dei sanitari e l’assessore smentito i genitori, pur comprendendone il dolore e mostrando loro grande vicinanza.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI