Gasparin chiude con stile: "Esperienza fantastica" - Live Sicilia

Gasparin chiude con stile: “Esperienza fantastica”

L'ormai ex amministratore delegato del Catania ha tracciato un bilancio della stagione appena conclusa con il raggiungimento dell’ottavo posto assoluto grazie ai 56 punti ottenuti. "Quella del Catania - ha detto Gasparin -  è stata una stagione magica"

CATANIA – Gasparin chiude la sua esperienza in rossazzurro con la signorilità che lo contraddistingue. Al termine della conferenza stampa di oggi pomeriggio, il manager vicentino saluta uno ad uno i giornalisti intervenuti, gli stessi che seguono giornalmente le vicende del Calcio Catania. Sala gremita, quella dell’albergo sul Lungomare che ha ospitato l’ultimo atto della parentesi rossazzurra di Sergio Gasparin; l’ormai ex amministratore delegato del Catania ha tracciato un bilancio della stagione appena conclusa con il raggiungimento dell’ottavo posto assoluto grazie ai 56 punti ottenuti.

“E’ stata un’annata fantastica –esordisce un emozionato Gasparin- e, se ricordate, proprio un anno fa avvenne la mia presentazione ufficiale! Ringrazio tutti per i rapporti instaurati improntati al rispetto e lealtà. Ho sempre creduto nella professionalità, nel lavoro sinergico teso al raggiungimento del risultato finale. Quella del Catania è stata una stagione magica nella quale abbiamo conquistato il record di punti scavalcando anche qualche squadra blasonata (l’Inter ndr). Ma anche in ambito giovanile abbiamo conseguito risultati importantissimi con le compagini “Primavera”, “Allievi” e “Giovanissimi” approdate alle fasi nazionali. Abbiamo, inoltre, chiuso con un attivo di bilancio pur tenendo i nostri pezzi pregiati in rosa. E’ stata la stagione della coerenza e della credibilità. Infatti, anche quando abbiamo raggiunto con largo anticipo la salvezza, abbiamo prodotto il massimo sforzo per migliorarci ulteriormente nel rispetto delle promesse fatte ai tifosi ed a noi stessi. Il Catania –ha continuato Gasparin- è una società eccellente sia dal punto di vista professionale che umano nella quale tutte le componenti danno il massimo. Abbiamo ingaggiato anche sei persone nuove nello staff e queste stanno collaborando con grande professionalità, partendo dal progetto che riguarda le scuole che in riferimento all’attività di scouting. Dico grazie al presidente Pulvirenti per avermi dato la possibilità di vivere questa grande avventura. Adesso le strade si dividono ma porterò sempre nel cuore i colori rossazzurri”.

Quali i motivi del divorzio?

Alla fine di questa stagione, il presidente ha deciso legittimamente di modificare la struttura societaria. Ci siamo confrontati ed io ho deciso di fare le mie riflessioni. Penso che, dopo 24 anni di calcio ed impresa, questa struttura fosse idonea per il Catania. Abbiamo quindi prendere strade diverse mantenendo però intatto il reciproco rapporto di stima. Spero davvero che, l’anno prossimo, il Catania riesce ad ottenere ancora più punti e ciò mi riempirà di gioia. Qui ho trovato un gruppo che ha lavorato con grande professionalità. Abbiamo cercato di informatizzare la struttura, messo su un gran lavoro non indifferente con le scuole creando un bel movimento dal punto di vista giovanile. Lascio un gruppo importante e spero di aver trasmesso valori umani”.

Il mancato rinnovo di contratto a Marchese è da considerarsi un errore grave?

“Si, il presidente Pulvirenti ha ragione perché al culmine di una stagione splendida come quella disputata da Marchese nel 2011/2012 è stato lasciato in scadenza. In questi casi la società si pone in una situazione debolezza. Per quel che riguarda Barrientos, invece, abbiamo trovato un agente che è andato incontro al Catania, mentre con Marchese questo non è successo. Al giocatore sono arrivate offerte importanti dal punto di vista economico e non era possibile rilanciare perché avremmo corso il rischio di destabilizzare l’equilibrio all’interno del gruppo”.

Hanno influito scelte specifiche nel divorzio tra lei ed il club rossazzurro?

“In tutto questo non c’entra l’ingresso in società di Pablo Cosentino. Lo conosco da 15 anni e sono stato a casa sua in Uruguay. E’ un bravo professionista che darà una grande mano al Catania. Io mi sento addosso la maglia del Catania, il profumo del mare, la grande professionità e soprattutto l’umiltà delle persone che hanno lavorato accanto a me. Mi porto dentro Catania ed i catanesi, comunque si sviluppi la mia futura carriera calcistica. Ma di una cosa sono certo: non lavorerò ne per il Genoa ne per il Palermo, Con tutto il rispetto per queste società, da ex sampdoriano ed ex rossazzurro non potrei proprio!”

 


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