Gesap, assemblea rinviata| Il Comune approva la vendita - Live Sicilia

Gesap, assemblea rinviata| Il Comune approva la vendita

Non ci saranno problemi di sorta all'aeroporto di Palermo. Rinviata l'assemblea dei lavoratori. Sala delle Lapidi approva la delibera per la vendita e il centrosinistra torna a dialogare con Orlando.

PALERMO- Novità sul fronte Gesap. I sindacati hanno infatti comunicato di aver deciso di rinviare l’assemblea convocata per venerdì 27, che aveva già messo in allarme compagnie aeree e passeggeri, ma soprattutto il consiglio comunale di Palermo ha dato il via libera al provvedimento che consente a Palazzo delle Aquile di procedere alla vendita di quasi tutto il suo pacchetto azionario, permettendo così la privatizzazione della società che gestisce lo scalo di Punta Raisi.

Ieri i rappresentanti dei lavoratori avevano annunciato azioni eclatanti, cominciato a raccogliere le firme per una petizione e battuto i pugni sul tavolo per evitare che Sala delle Lapidi approvasse la delibera. Uno stato di agitazione che aveva messo in allarme i passeggeri e alcune compagnie, allarme rientrato oggi: “Avendo appreso – scrivono Cisal, Cgil, Cisl, Uil e Ugl – che sia l’amministrazione comunale che il consiglio nei fatti hanno recepito le nostre rivendicazioni inserendo nella stessa delibera un comma che riporta l’impegno del mantenimento di una quota pubblica che nei fatti garantisca i livelli occupazionali, nell’ottica di garantire un regolare svolgimento delle attività di servizio dello scalo nell’ambito del periodo festivo, e in pieno ossequio a quel profondo senso di responsabilità nei riguardi dei passeggeri in transito nello scalo e dei vettori aerei che hanno implementato il volato, rinviamo a data da destinarsi la assemblea del personale di Gesap e Gh Palermo e chiediamo un incontro urgente ai vertici della Gesap per affrontare le dinamiche in atto e pervenire alla sottoscrizione di accordi condivisi di tutela per il personale delle società”.

A Sala delle Lapidi, infatti, una larghissima maggioranza trasversale (con i soli voti contrari di Giulio Tantillo e Mimmo Russo e l’astensione del presidente e di Giovanni Geloso) ha approvato la delibera che autorizza il Comune a mantenere solo l’uno per cento delle azioni (che ammontano al 31). Delibera che ha surriscaldato gli animi degli inquilini di piazza Pretoria, specie sul finire, quando è andato in votazione un ordine del giorno che prevedeva di inserire nel bando di vendita alcune garanzie per i lavoratori. Una clausola che in realtà era già contenuta nell’emendamento tecnico dell’amministrazione, ma che in forma così esplicita avrebbe potuto mettere a rischio l’intero processo facendo perdere valore alle azioni, come ha argomentato il capogruppo del Pdl-Forza Italia Giulio Tantillo che ha così convinto maggioranza e opposizioni a rettificarlo (sostituendo la previsione con la valutazione) e ha salvato l’atto da possibili problemi.

Il Comune a questo punto si muoverà sulla base delle decisioni della Provincia, che ha già fatto sapere di non voler vendere: se Palazzo Comitini tornerà sui suoi passi, l’amministrazione Orlando manterrà il dieci per cento delle quote, altrimenti soltanto l’uno (in questo modo Comune e Camera di Commercio potranno vendere più del 50 per cento delle azioni e rendere l’affare appetibile). Una circostanza che imporrà un nuovo passaggio d’Aula, ma che fa emergere anche una contraddizione con lo statuto comunale che obbliga l’ente a mantenere almeno il 10 per cento delle quote nelle partecipate. A questo punto l’unica soluzione potrebbe essere la modifica dello stesso statuto.

Il voto è stato però anche il banco di prova del nuovo dialogo tra Orlando e il centrosinistra. Idv e Pd (Rosario Filoramo non era presente in Aula al momento del voto, ma assicura che avrebbe votato favorevolmente) hanno infatti dato via libera al provvedimento, dopo che la seduta era cominciata con un lungo incontro tra centrosinistra e il sindaco, presente in Aula e intervenuto per spiegare i motivi dell’atto. Un confronto costruttivo, lo definiscono i presenti, nel quale il primo cittadino ha ribadito di voler allargare il campo delle collaborazioni e ha teso il ramoscello d’ulivo a forze con le quali i rapporti in questi mesi sono stati burrascosi. Per alcuni osservatori potrebbe essere questa la prova di un nuovo dialogo, propedeutico all’ingresso del Mov139 nel Pd in vista delle Europee, che comunque è destinato a mutare gli equilibri d’Aula da qui in avanti.

Nella seduta di oggi Sala delle Lapidi ha anche dato il via libera sia alla lottizzazione di via Mater Dolorosa che al piano costruttivo di Ciaculli. Nel primo caso si tratta di 14 ville bifamiliari, in un’area di circa 12 mila metri quadrati alle pendici di Monte Pellegrino; nel secondo invece di una cooperativa che costruirà 32 alloggi, spendendo 1,8 milioni per acquisto dei terreni ed espropri.

LE REAZIONI
“Ancora una volta devo intervenire su un atto così delicato per poter correggere gli errori della maggioranza e di quanti volevano votare un documento che avrebbe azzoppato l’atto che è per il bene della città e garantisce gli interessi del Comune – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Pdl-Forza Italia – ho votato contro perché lo statuto vieta la vendita di quasi tutto il pacchetto azionario, e poi perché in aula c’è stato un atto politico, poi modificato, firmato da quasi la totalità dei consiglieri di centrosinistra e centrodestra escludendo di fatto me e Mimmo Russo. Un’esclusione politica su un atto viziato, c’è qualche errore”.

“Il consiglio comunale ancora una volta si dimostra all’altezza delle prove che affronta – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – più l’argomento è alto, più facile è trovare una condivisione con le minoranze. Registriamo inoltre una conferma dell’avvio del dialogo con il Pd che ha votato la delibera, anteponendo gli interessi della città a quelle che potevano essere strategie di partito. Una novità da accogliere con favore”.

“Sono contento dell’apertura del sindaco al centrosinistra che si è mostrato compatto – dice il capogruppo di Idv Filippo Occhipinti – un atto che salvaguarda i livelli occupazionali della Gesap e rinvia la quantificazione della quota da vendere, permettendoci anche di conoscere le motivazioni che spingono la Provincia a cambiare idea”.

“Le organizzazioni sindacali aeroportuali tutte – si legge in una nota – apprendono con soddisfazione che il consiglio e la amministrazione comunale abbiano recepito la necessità di formalizzare sia nella delibera votata che attraverso un ordine del giorno specifico la piena salvaguardia dei livelli occupazionali sia della Gesap che della società controllata Gh palermo. Pertanto per senso di responsabilità nei riguardi dei passeggeri in transito nello scalo rinvieremo la assemblea del personale ai primi giorni del nuovo anno ma continueremo la nostra battaglia sulla trasparenza nei processi in atto chiedendo da subito al governatore Crocetta un intervento che chiarisca quale ruolo la Provincia (che ad oggi è commissariata dalla Regione stessa) intende avere sulle future evoluzioni di uno scalo che se ben gestito , fin dai prossimi mesi, anche alla luce dell’assetto geograficamente strategico, inizierà ad avere un trend positivo che potrebbe portarlo ad essere l’aeroporto con più passeggeri dell’intera Sicilia, facendone elevare il valore di mercato e garantendo piena occupazione e sviluppo sia ai lavoratori che all’indotto”.

“La mia assenza al momento del voto finale su Gesap – dice in una nota Rosario Filoramo (Pd) – è dovuta esclusivamente a un impegno improcrastinabile. Avendo partecipato attivamente alla definizione dell’emendamento che garantisce la ricerca di una collaborazione tra Provincia e Comune al fine di potere mantenere insieme una percentuale superiore al 20% del capitale, il mio voto sull’atto sarebbe stato positivo, così come quello del mio gruppo consiliare. Solo operando per un rientro della Provincia tra i soggetti che proporranno la vendita delle azioni sarà possibile per entrambi potere mantenere un controllo all’interno dell’aeroporto e un risultato economico per entrambi gli enti pubblici, evitando uno scontro che finirebbe solo per danneggiare l’interesse pubblico, svalutando il valore azionario di uno dei due Enti Pubblici. Dispiace soltanto il risultato monco sull’ordine del giorno a tutela dei livelli occupazionali di lavoratori di Gesip. Farò di tutto affinchè in fase di definizione di vendita le ragioni dei lavoratori siano garantite”.

 


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