Gesip, liquidatore sotto accusa| per consulenze e compenso - Live Sicilia

Gesip, liquidatore sotto accusa| per consulenze e compenso

I sindaci della Gesip puntano il dito contro il liquidatore Giovanni La Bianca per consulenze esterne, compenso, disobbedienza al socio unico, ovvero il Comune, e accordi irrealizzabili con i sindacati. E gli chiedono di restituire i soldi.

la nota dei sindaci
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PALERMO – Un vero e proprio atto di guerra, quello del collegio dei sindaci della Gesip, che ha un unico obiettivo: il liquidatore Giovanni La Bianca. Liquidatore che finisce al centro della bufera per consulenti esterni, compenso di Gesip servizi, omissioni e disobbedienza al socio unico, ovvero il Comune. Il tutto contenuto in un verbale datato otto novembre per trattare di vicende “delle quali si è avuta conoscenza soltanto a mezzo stampa”, come scrivono i sindaci.

Ad essere sotto accusa, anzitutto, la riunione del 7 novembre con le organizzazioni sindacali, da cui scaturì un verbale d’intesa per la richiesta di 14 milioni al Comune e il pagamento di istituti contrattuali non ancora maturati su cui i sindaci avanzano “grosse perplessità sulle decisioni assunte, con l’inspiegabile avallo del liquidatore”.

Cottone, Iozzi e Passaglia, infatti, escludono la possibilità che i lavoratori possano tornare in servizio senza un nuovo contratto con piazza Pretoria e un’adeguata copertura economica che ad oggi non c’è. E l’accordo con i sindacati sarebbe “in contrasto con le chiare indicazioni di cessazione dell’attività” giunte dall’amministrazione comunale, che ha suggerito la liquidazione giudiziale per salvare il tfr dei dipendenti. E in più non sarebbe possibile pagare nemmeno ulteriori somme ai lavoratori, visto che prima via Toselli dovrà sanare gli altri debiti con i creditori.

Ma i sindaci non vanno tanto per il sottile nemmeno sui 14 milioni chiesti al Comune, visto che il liquidatore non ha mai fornito al Revisore contabile e al collegio tutta la documentazione che attesterebbe il credito.

E c’è di più. Uno dei sindaci avrebbe scoperto, quasi per caso, un’altra nota dell’Avvocatura comunale sul ricorso ad avvocati esterni nonostante la presenza di un legale aziendale; una vicenda rivelata in esclusiva da Livesicilia già la settimana scorsa. L’avvocatura, infatti, era stata chiara: il liquidatore non doveva, e non poteva, procedere ad alcuna consulenza. Cosa invece avvenuta all’insaputa dei sindaci, che non conoscevano neanche la nota di piazza Pretoria.

“Il liquidatore – si legge nel verbale – si era formalmente impegnato a fornire tutte le lettere d’incarico professionale, ma la richiesta ad oggi è rimasta inevasa. Questo collegio stigmatizza la disinvoltura nel conferire continui incarichi professionali, il cui costo graverà sulle finanze pubbliche”.

E sul banco delle accuse finisce anche il compenso di 30mila euro per Gesip Servizi (società satellite della madre Gesip spa, che conta un centinaio di dipendenti), anch’esso rivelato da Livesicilia la scorsa settimana: un compenso che La Bianca si è auto-affidato, determinandolo autonomamente, “stante l’evidente conflitto di interessi”. E i sindaci non solo chiedono l’immediata messa in liquidazione della controllata, ma anche la restituzione delle somme indebitamente percepite. Insomma, una bocciatura su tutta la linea che andrà discussa alla prossima assemblea dei soci che i sindaci sono pronti a convocare autonomamente in tempi brevissimi nel caso in cui non lo facesse il liquidatore in persona.

Piazza Pretoria, però, non sembra essersi accorta di nulla almeno fino ad oggi. E questo nonostante il compenso per Servizi spa fosse pubblicato perfino sul sito stesso del Comune. Ma Orlando, sulla “distrazione” del Comune, taglia corto: “Erano atti de liquidatore, l’amministrazione giudiziale serve proprio ad accertare eventuali reati”.


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