PALERMO – Giornata nera per la Gesip. Ieri, infatti, gli occhi dei 1800 lavoratori erano puntati sia sul tavolo tra Regione e parti sociali per gli ammortizzatori sociali in deroga che sulla possibilità che il Comune volasse a Roma per un incontro col ministero: appuntamenti che però sono entrambi saltati. Il tavolo alla Regione, nello specifico, è stato rinviato per la seconda volta consecutiva sempre con la stessa motivazione: l’assenza sia del governatore che dell’assessore Ester Bonafede. Il summit col ministero per la concessione delle deroghe, invece, sarebbe stato rinviato alla prossima settimana.
Un clima di totale incertezza che ha portato Palazzo delle Aquile a rinviare anche l’incontro previsto con i sindacati per il 28 gennaio: il piano del sindaco Orlando, infatti, che comprende anche la società consortile, necessita sia della Cig che delle deroghe ministeriali e pertanto, in assenza di notizie su ambedue i fronti, piazza Pretoria ha preferito rinviare il tavolo tecnico.
“Questo primo passaggio con le istituzioni ha confermato quanto sia condizionata la vertenza Gesip ad ogni tornata elettorale – dicono Asia e Ugl – perplessità che nutriamo anche sull’esito dell’annunciato incontro del tavolo ministeriale della prossima settimana, come già espresso al Sindaco al tavolo sindacale degli scorsi giorni. Non possiamo aspettare il 26 febbraio per avere risposte sulla soluzione strutturale, motivo per il quale richiederemo al sindaco di attivarsi con una soluzione interna che prescinda da deroghe nazionali e regionali che probabilmente potrebbero arrivare troppo tardi. Suggeriremo al sindaco di riattivare i servizi a Gesip almeno fino al 30 marzo, consci che prima di allora non avremo risposte, anche perché tecnicamente per i dipendenti Gesip e Gesip servizi è in atto la procedura di licenziamenti collettivi, arco temporale durante il quale decorre retribuzione ordinaria”.
Il prossimo appuntamento, invece, sarà per martedì 29 quando il vicesindaco Cesare Lapiana e il liquidatore Giovanni La Bianca saranno ascoltati dalle minoranze a Sala delle Lapidi.