Giarre, la protesta dei sindaci | per salvare l'ospedale - Live Sicilia

Giarre, la protesta dei sindaci | per salvare l’ospedale

Sindaci, consiglieri e associazioni del territorio chiedono azioni concrete al governo regionale. Bonaccorsi: "In mancanza di risposte chiuderò il presidio".

Sit-in allo svincolo autostradale
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Un momento della protesta di stamattina

Un momento della protesta di stamattina

GIARRE. E’ stato scelto lo svincolo autostradale giarrese, preso d’assalto dai bagnanti, per dare il via alla prima delle manifestazioni di sensibilizzazione in difesa dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro” di Giarre.
A guidare la protesta il sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi, con addosso la fascia tricolore, e la commissione straordinaria sull’ospedale giarrese.
Il primo cittadino ha già dichiarato di essere pronto alla chiusura del nosocomio se non dovessero giungere risposte concrete dal governo regionale.
“Non vorrei arrivare a questa decisione – dice il sindaco – ma è chiaro che è meglio chiudere un ospedale che non può assolvere alle proprie funzioni, perché creeremmo negli utenti aspettative che non si possono realizzare. Bisogna garantire – prosegue Bonaccorsi – il diritto dei cittadini alla salute. Ma in questo stato non è possibile tenere l’ospedale aperto. Spero che dopo Ferragosto ci sia la possibilità di un incontro con il Presidente della Regione e con l’assessore regionale alla Sanità. Qui, giorno dopo giorno – conclude il primo cittadino –  risorse umane e strumentali vengono sottratte per portarle verso altri presidi ospedalieri”.
A preoccupare sono soprattutto le condizioni del Pronto soccorso, definite disastrose. La grave e persistente carenza di organico e l’assenza di supporto logistico e strumentale espongono quotidianamente a rischi i pazienti ma anche il personale sanitario.
Volantini in mano sono scesi in strada anche il senatore Giuseppe Pagano, i sindaci di Fiumefreddo di Sicilia e Piedimonte Etneo, Marco Alosi e Ignazio Puglisi, gli assessori e i consiglieri comunali giarresi, la Confcommercio e altre associazioni del territorio.
Il senatore Pagano si dice pronto a presentare un’interrogazione.
“Presenterò un’interrogazione al ministro Lorenzin – dichiara  il senatore –  Voglio capire cosa sta succedendo alla sanità di questo distretto e voglio sapere perché la salute del cittadino, diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, deve essere messa a rischio in questo modo”.

Il nosocomio non è di Giarre ma di un intero comprensorio, in cui risiedono 120mila cittadini. Oggi però mancavano all’appello ben sette comuni del distretto.
“Vedere una struttura abbandonata in questo modo dispiace – dichiara il sindaco di Fiumefreddo di Sicilia Marco Alosi – Questo non è l’ospedale di Giarre ma di un intero hinterland. Vogliamo che quello che è scritto nel piano sanitario venga davvero rispettato”.
“Ritengo che il governo regionale debba tenere conto della voce che viene dal territorio – dice Ignazio Puglisi, sindaco di Piedimonte Etneo – Una voce che non è campanilismo che mira a salvaguardare dei piccoli vantaggi, ma che vuole denunciare la chiusura di una struttura che serve una porzione di territorio veramente ampia. Con la speranza che qualcosa da oggi cambi”.
Quello di stamani è stato solo un primo sit-in di protesta. Qualora non giungessero risposte celeri e concrete saranno organizzate nuove e più eclatanti manifestazioni.


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