Gimbe: "Nessuna evidenza scientifica su quarta dose per tutti" - Live Sicilia

Gimbe: “Nessuna evidenza scientifica su quarta dose per tutti”

Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione
CORONAVIRUS
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“Ad oggi per la popolazione generale non ci sono evidenze scientifiche che dicano che serve la quarta dose”, autorizzata nei giorni scorsi in Italia dall’Aifa per gli immunodepressi. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni de L’Italia s’è Desta su Radio Cusano Campus, aggiungendo, sempre a proposito della campagna vaccinale, che ” la copertura vaccinale sul contagio declina rapidamente. Sulla copertura contro la malattia grave, il vaccino consente, dopo 3-4 mesi dal booster, una protezione del 90%”.

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Cartabellotta ha anche sottolineato che “il numero di prime dosi scende di settimana in settimana. In fascia pediatrica c’è un numero molto elevato di guariti, circa 660mila da meno di 180 giorni che non possono essere vaccinati. La campagna 5-11 – ha rilevato – non è mai decollata. Questo dipende anche dalle scelte delle Regioni: in Puglia siamo al 43% di ciclo completo, in Provincia di Bolzano e nelle Marche a poco più del 15%. La scelta della Puglia di vaccinare nelle scuole è stata vincente”.

Il presidente della Fondazione Gimbe ha poi confermato che “siamo in piena fase discendente della quarta ondata”, ma ha invitato a non abbandonare le restrizioni come le mascherine al chiuso e l’isolamento dei positivi (quest’ultima decisa in Gran Bretagna). Va fatta “attenzione – ha sottolineato – a non confondere la necessità di togliere tutte le restrizioni con l’eliminazione di strategie fondamentali”.

Quanto alla pressione sugli ospedali, Cartabellotta ha sottolineato che “si sta alleggerendo”, con 13.284 pazienti ieri in area medica (19mila a metà gennaio) e 934 pazienti in terapia intensiva (contro 1.700 poco più di un mese fa). “La riduzione giornaliera dei casi, siamo a circa 50mila al giorno – spiega ancora – è dovuta alla riduzione del numero dei tamponi. Il tasso di positività è praticamente stabile. Non è escluso che nelle prossime settimane si possa vedere un rallentamento dei nuovi casi ma dobbiamo vedere le curve. Vedremo più una fase di appiattimento della curva che di discesa”.

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