Giro di usura a Napoli: il carabiniere arrestato è catanese - Live Sicilia

Giro di usura a Napoli: il carabiniere arrestato è catanese

Per il militare sono stati disposti gli arresti domiciliari.

CATANIA. Si chiama Giuseppe Bucolo ed ha 56 anni il carabiniere, un luogotenente originario di Catania, arrestato stamattina dai suoi colleghi nell’ambito di un’indagine su un giro di usura gestito dalla camorra. Per il militare, accusato di corruzione e in servizio presso la Compagnia di Bagnoli, sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Dall’ordinanza emerge un quadro a tinte fosche del pubblico ufficiale che avrebbe intascato il denaro della camorra – clan dopo clan – da quasi un ventennio.

A fare luce sugli affari sporchi della malavita è un collaboratore di giustizia, Gennaro Carra che parla anche del coinvolgimento del carabiniere “infedele” in un brutto fatto di cronaca che scosse Napoli e l’Italia: il ferimento, il 24 settembre 2015, di un poliziotto impegnato, con un collega, in un’operazione antiracket. Il sovrintendente Nicola Barbato venne raggiunto dai colpi di pistola sparati da un affiliato, Raffaele Rende, poi arrestato e condannato. “Rende, dopo il fatto, – racconta Carra – portò la pistola al Volpe (Antonio, poi ucciso) e quest’ultimo chiamò il Bucolo Giuseppe per farla sparire. Andai dal Volpe per reclamare la mia arma ma questi mi raccontò di averla affidata al Bucolo. Io mi stupii che un carabiniere potesse arrivare a tanto, visto che quell’arma aveva sparato contro un poliziotto”.


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