CATANIA – La politica è fatta di coincidenze. A volte strane. Ma anche “amare”. Succede ad esempio che gli universitari del Pdl convochino una tavola rotonda per discutere di “primarie”. Nello stesso giorno però Silvio Berlusconi decide di ri-scendere in campo, annullando così la consultazione del 16 novembre. Una decisione che spiazza molti. Non certo gradita dai giovani del partito di Alfano, che nei scorsi giorni, anche a Catania, hanno esternato il desiderio di rinnovare “dal basso la classe dirigente”.
L’evento però è confermato. Lo modera Giovani La Magna. Il clima è teso. L’emozione del dibattito tra Bersani e Renzi in casa Pd è ancora palpabile. I maggiorenti del partito invitati, però, non ‘marcano visita’. Fra questi: Giuseppe Castiglione, Nino D’Asero, Nuccio Condorelli e l’onorevole Gibiino. Decidono di esporsi agli umori della base. Le critiche arrivano infatti puntuali. Qualcuno definisce la scelta dell’ex premier “vintage”. Altri ancora non ci stanno che passi l’idea “che il partito sia dei vari Berlusconi o dei vari Gasparri”. Il senatore Pino Firrarello è in sala, seduto tra gli studenti, ma “preferisce ascoltare”.
Ci sono anche posizioni più sfumate. Sonia Grasso, responsabile del coordinamento donne del Pdl, ha sottolineato: “Il dibattito sulle primarie è ancora attuale, ma farle in meno di quindici giorni – ha aggiunto- sarebbe stata una farsa”. Dello stesso avviso è Vincenzo Gibiino: “Le primarie Pd hanno appassionato anche i nostri, perché Renzi ha sfidato i poteri forti del partito. Fidatevi, ora inizia la fase discendente del Pd e anche quella di Grillo. Attenzione però – ha tuonato- mentre gli altri parlano di partecipazione su internet, noi ci siamo sempre confrontati dentro le sezioni. Il bicchiere per noi – ha esortato – è mezzo pieno”.
Fa sintesi invece Giuseppe Castiglione, che ha parlato da coordinatore regionale: “Il percorso delle primarie è ineludibile e verrà rilanciato, questa è la volontà di Alfano”. L’ex presidente della Provincia ci tiene pure a circoscrivere una polemica attuale, quella sul ruolo dei giovani nella politica: “Non lasciamoci confondere dal fattore anagrafico: obiettivamente, guardiamo alla Sicilia, non è sufficiente essere giovani per gestire un settore delicato come quello della Formazione, ci vuole anche l’esperienza”. Ci tiene pure a spezzare una lancia in favore del Pdl: “Guardate al nostro segretario nazionale Alfano, che è stato il più giovane Ministro di Grazia e Giustizia della storia italiana. Oppure, guardate alla Gelmini o alla Meloni. Berlusconi – ha concluso- ha sempre investito sui giovani”.
A margine dell’evento, il coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione, si è trattenuto con LiveSicilia Catania, per discutere di primarie a livello locale: “L’impegno c’è. Perché con il segretario Alfano, abbiamo sempre creduto in questo nuovo metodo di selezione della classe dirigente”. “Quindi organizzeremo il partito affinché, anche a livello locale, quando non c’è una convergenza su di un candidato, si possa ricorrere alle primarie. É un metodo che ci convince”.
Castiglione ha parole distensive pure per Sergio Serafini, il neo assessore del Comune di Catania, che a LiveSicilia Catania ha ribadito di non aver gradito l’accusa di “improponibilità” lanciata da Firrarello ai danni del Sindaco di Catania: “E’ una polemica che va spenta. Sin da quando lo abbiamo sostenuto nella sua elezione, abbiamo esternato la nostra stima nei confronti del sindaco Stancanelli. In questi anni lo abbiamo sempre sostenuto lealmente in Consiglio”. “Qualora decidesse di ricandidarsi, Stancanelli è e resta il candidato del Pdl”.
L’osservazione però è se l’attuale Sindaco resterebbe candidato del Pdl anche a fronte di una nuova alleanza con l’Mpa: “Io penso che ormai l’Mpa che abbiamo conosciuto non ci sia più. Oggi c’è il partito dei siciliani. Questa diatriba – ha chiarito Castiglione- non può durare in eterno. Noi non abbiamo apprezzato – lo ha ribadito- l’azione di governo di Lombardo. Vogliamo però che il confronto sul futuro -si augura l’esponente del Pdl- non sia una ‘conventio ad esludendum’ ma ‘ad includendum’. Il discrimine sarà sui contenuti del programma. L’alleanza per Catania deve essere – ha concluso Castiglione- la più ampia possibile”.