Passa la linea della fermezza in occasione della prima assemblea degli imprenditori dell’area industriale di Termini Imerese, riunitisi nella sala convegni dello stabilimento Blue Boats per dire no al racket delle estorsioni. All’incontro, promosso dal Consorzio Asi di Palermo, hanno partecipato più di sessanta titolari di aziende sulle novantacinque imprese presenti nell’area industriale.
“Abbiamo registrato una risposta positiva all’iniziativa – ha detto il presidente del consorzio Asi, Alessandro Albanese -. La lotta al racket nasce dal basso, dall’imprenditore che si oppone alle pressioni mafiose e sceglie di denunciare. Diamo atto alle forze dell’ordine del lavoro svolto fino ad ora a sostegno della legalità in questo territorio. Questo incontro è servito a sottolineare ancora una volta che la maggioranza degli imprenditori dell’area industriale di Termini Imerese è pulita e si vuole opporre alle pressioni mafiose”.
All’incontro era presente l’associazione antiracket Libero Futuro: “Si conferma un certo attivismo da parte degli imprenditori che a quest’incontro si sono presentati numerosi – ha commentato il presidente Enrico Colajanni -. Registriamo anche qui una sensibilità sul tema della lotta al racket, grazie al lavoro svolto da Albanese e dall’Asi. Non è il primo incontro che organizziamo con le imprese, la nostra azione è quella di una sensibilizzazione massiccia e di fornire assistenza a chi decidere di denunciare”.
Di cultura di impresa ha invece parlato Roberto Grippi, presidente di Blue Boats: “L’estrazione culturale degli imprenditori è varia. Ognuno viene fuori da esperienze diverse ma sul tema della lotta al racket il fronte deve essere comune. Per questo continueremo ad incontrarci per confrontare le nostre esperienze”.