Dai protocolli legalità all'arresto | Ascesa e caduta di Roberto Helg - Live Sicilia

Dai protocolli legalità all’arresto | Ascesa e caduta di Roberto Helg

Roberto Helg

Il presidente della Camera di Commercio e numero due della Gesap, arrestato per una presunta tangente, è stato tra i protagonisti di campagne e iniziative contro racket e usura portate avanti negli ultimi anni. Dai gazebo ai numerosi protocolli di legalità firmati con le forze dell'ordine e le istituzioni. Fino alle manette scattate nelle ultime ore.

PALERMO – Un gazebo della legalità per dire no al pizzo, manifestazioni e iniziative per incoraggiare gli esercenti a non piegarsi alle richieste della mafia, persino una polemica dai toni fragorosi con Confindustria per negare che il 90% delle aziende del centro si pieghino alle estorsioni. Sarà anche per questo che l’arresto di Roberto Helg ha scatenato scalpore e indignazione. Il presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio Palermo, che avrebbe chiesto 100 mila euro a un ristoratore per rinnovare la convenzione con l’aeroporto Falcone-Borsellino, di cui Helg è stato vicepresidente per 13 anni, era infatti considerato uno dei simboli della legalità di cui aveva fatto una sorta di bandiera.

La Camera di Commercio è infatti dotata di uno Sportello antiusura, ampliato con un protocollo firmato con Prefettura e Provincia per affidare a via Amari le attività del “Laboratorio Antiusura”. Nel 2008 un nuovo protocollo, stavolta col Comune, per la lotta all’usura e uno con l’Agenzia delle entrate. Nel 2011 è la volta delle iniziative in nome di Libero Grassi e nel 2013 del protocollo di legalità con gli ordini professionali. Nel gennaio 2014 la Camera di Commercio ha adottato un Piano triennale di prevenzione della corruzione, segno dell’impegno “nel campo della lotta al racket delle estorsioni e dell’usura”, e sempre lo scorso anno ha organizzato il Forum della legalità e annunciato un corso anticorruzione per i dirigenti della Camera di Commercio.

Lo scorso ottobre a San Lorenzo il gazebo contro il pizzo, in occasione del quale Helg aveva manifestato solidarietà “nei confronti delle forze dell’ordine”, parlando di “un segnale rivolto agli imprenditori. A loro diciamo che le associazioni di categoria sono unite in difesa di chi ha il coraggio di denunciare”. Coraggio che ha evidentemente spinto anche il ristoratore di Punta Raisi a rivolgersi ai carabinieri, dando il via all’operazione che ha fatto scattare le manette proprio ai polsi di Helg.


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