C’erano le agende rosse, oggi in via D’Amelio. C’era il popolo viola, c’erano le associazioni da sempre in prima fila nella lotta contro la mafia, c’erano i sindacati, gli scout, gli universitari, gli studenti medi, la cosiddetta società civile. Circa cinquecento, le persone che oggi pomeriggio hanno osservato il minuto di silenzio in memoria di Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Cinquecento accorsi per osservare il minuto di silenzio, ma anche per intervenire, per raccontarsi e per ascoltarsi, nel torrido pomeriggio di via D’Amelio. Dal palchetto rudimentale allestito per la giornata, sono intervenuti in tanti, fino alle conclusioni di Rita Borsellino, che alla folla raccolta per ricordare il fratello massacrato 18 anni fa ha ricordato che la mattina del 19 luglio 1992 “Paolo rispose a una lettera di una scuola e scrisse a quei ragazzi “vale ancora la pena di continuare a lottare”. E allora noi abbiamo l’obbligo di continuare a pretendere la verità. Vedete – ha concluso la sorella del giudice – questo è un luogo che dobbiamo custodire ogni giorno, per presidiare la verità”.
Tra i tanti big accorsi in via D’Amelio per ricordare il massacro del giudice e della scorta, il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, e gli esponenti delle procure di Palermo e Caltanissetta. “Il 19 luglio è per me un momento di pellegrinaggio annuale – ha detto Piero Grasso – nonostante resti comunque un momento particolare. Ma Paolo Borsellino è con me tutti i giorni, mi aiuta nei momenti più difficili”. Ai giornalisti che chiedevano cosa pensasse della scarsa partecipazione alla marcia di ieri, invece, il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, ha detto: “La manifestazione di oggi è la dimostrazione che esiste un movimento antimafia che viene dal basso, che è ampio ed esteso, senza il quale nessuno dei risultati ottenuti si sarebbe raggiunto. La verità sulle stragi del ’92? Sicuramente nell’ultimo anno si sono fatti grossi progressi, abbiamo raggiunto importanti scorci di verità, anche se tutta la verità non è ancora emersa. Condivido, eccome, le dichiarazioni di Rita Borsellino – ha concluso Ingroia –. Molti personaggi hanno perso, e già da un pezzo, il diritto di commemorare Paolo Borsellino”.
Poi il corteo, che ha sfilato per le strade della città fino all’albero Falcone, in via Notarbartolo, e la tradizionale fiaccolata organizzata dai giovani di Giovane Italia. Questa sera, infine, l’ultimo momento della tre giorni in memoria del giudice e degli agenti di scorta sarà “Legami di memoria”, un dibattito a cura dell’associazione Arci Sicilia sul tema delle libertà civili e diritti di cittadinanza. All’incontro, che sarà moderato dalla giornalista Lidia Tilotta e introdotto dalla presidente regionale Arci, Anna Bucca, interverranno Rita Borsellino, padre Gianni Notari, direttore dell’istituto Arrupe, e Roberto Natale, presidente della FNSI, il sindacato dei giornalisti italiani.