Le navi della legalità sbarcano a Palermo. “Siamo tornati per non dimenticare” recita il cartello che all’uscita del portellone della nave era sostenuto tra gli altri dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso (nella foto). Ad accogliere gli studenti arrivati da tutta Italia a Palermo le autorità cittadine, ma la pioggia battente ha ridotto al minino indispensabile i saluti di benvenuto. La prima tappa: l’aula bunker dell’Ucciardone dove è in programma il momento istituzionale della manifestazione organizzata per celebrare il ventennale delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Subito dopo il programma prevede due cortei fino all’albero di Falcone.
E torna prepotente il bisogno di verità: “Per fare piena luce sulle stragi del ’92 serve la collaborazione di chi sa, di quelli che ancora non hanno detto tutto”, dice il procuratore Grasso. “La risposta data dai ragazzi dopo l’attentato di Brindisi – dice Grasso – è stata meravigliosa. Hanno riconquistato il territorio e dimostrato che la scuola non si tocca. Sulla memoria costruiamo il nostro futuro”.
Grasso nell’aula bunker
Un commosso Piero Grasso (“la commozione non passa, neanche dopo 20 anni”, dice), ha ricordato Giovanni Falcone intervenendo all’aula bunker dell’Ucciardone, alla presenza, tra gli altri, del premier Mario Monti e del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Siamo qui – ha detto – per dare il giusto valore alla memoria e al patrimonio morale lasciato da Giovanni e da Paolo Borsellino”. Grasso ha ricordato la “tenacia proverbiale di Falcone e le sue strategie nella lotta contro la mafia, non sempre comprese dai suoi contemporanei. La memoria – ha concluso Grasso – è ciò che consente di portare avanti le idee di Giovanni e di Paolo”.