PALERMO – Il boss Bernardo Provenzano avrà un amministratore di sostegno. Lo ha deciso il giudice tutelare di Milano Delia Scirè che ha accolto il ricorso dei legali del capomafia, gli avvocati Rosalba Di Gregorio e Alessandro Samatov, che hanno chiesto la nomina di un rappresentante legale che possa, viste le gravi condizioni psicofisiche di Provenzano, ricevere le notifiche giudiziali a lui indirizzate e conferire i mandati difensivi. Il giudice, competente in quanto il ‘padrino’ è detenuto al carcere di Opera di Milano, ha nominato amministratore del capomafia il figlio Angelo.
La Procura ha dato parere favorevole alla nomina. L’amministratore dovrà provvedere “all’assistenza personale e sanitaria del padre, alla ricezione delle notifiche giudiziali e stragiudiziali e al conferimento dei mandati difensivi”. Nel provvedimento, che conferma la gravità delle condizioni del boss, si parla di “grave infermità dell’invalido, che è allettato senza possibilità di deambulazione e alimentato esclusivamente da sondino naso-gastrico, il linguaggio è confabulante, incomprensibile e in alternativa può essere completamente assente”.
“Il provvedimento sarà depositato anche davanti al tribunale di sorveglianza di Roma davanti al quale sarà discusso il reclamo contro il rinnovo del 41 bis deciso dal ministro della Giustizia il 27 marzo”, ha detto l’avvocato Di Gregorio. Le valutazioni della magistratura sulle capacità del capomafia cozzano, infatti, con la motivazione addotta dal Guardasigilli al rinnovo del carcere duro per Provenzano. Secondo il ministro Orlando, infatti, il capomafia deve restare al regime detentivo speciale perché potrebbe mandare ordini all’esterno del carcere.
(Fonte ANSA)